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Nuovi casi di coronavirus a Pechino, 106 contagi: scuole chiuse

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È allarme in Cina per i 106 contagi da coronavirus che stanno colpendo Pechino, dove le autorità hanno già provveduto a chiudere le scuole.

Sta destando sempre più preoccupazione in Cina la nuova ondata di coronavirus registrata in questi ultimi giorni a Pechino, con 106 casi riscontrati a partire dallo scorso 11 giugno. Si tratta della recrudescenza più acuta del virus dal mese di aprile, quando aveva iniziato ad azzerarsi il conteggio dei nuovi infetti nella città. Al momento le autorità statali hanno approntato una serie di restrizioni simili a quelle che vennero disposte per la città di Wuhan a febbraio, compresa la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado a partire dal 17 giugno e l’installazione di checkpoint di sicurezza per monitorare chiunque entra ed esca dai confini della megalopoli cinese.

Coronavirus, 106 nuovi casi a Pechino

Al momento non è ancora chiaro quale sia stata la miccia che ha innescato questa riacutizzazione dei contagi, ma secondo alcune ipotesi il coronavirus potrebbe essere stato nuovamente diffuso a Pechino tramite derrate alimentari provenienti dall’estero. Nello specifico si fa riferimento a una partita di salmone di produzione europea che il governo cinese ha già provveduto a togliere dagli scaffali dei supermercati della capitale.

Intervistato da People’s Daily, l’epidemiologo a capo del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie Wu Zunyou ha affermato che attualmente sono in corso delle indagini scientifiche sui nuovi contagi, partite dopo che funzionari del ministero della Sanità avevano dichiarato come la struttura del virus emerso in questi giorni fosse diversa da quella del Sars-CoV-2 dello scorso febbraio.

In corso screening di massa

Nel frattempo, il portavoce del governo della città di Pechino Xu Hejian ha annunciato che: “Pechino adotterà le misure più risolute, decisive e rigorose per contenere l’epidemia”. Nella città sono stati infatti varati piani di screening a tappeto con decine di migliaia di persone che sono già state sottoposte a tampone e altre 200mila che sono state rintracciate dal governo dopo aver transitato presso il mercato alimentare di Xinfadi, dal quale è emerso il primo caso della nuova ondata lo scorso 11 giugno.