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John McAfee usa un tanga come mascherina: arrestato creatore dell'antivirus

McAfee tanga

In Norvegia il milionario 74enne John McAfee, creatore del primo antivirus, è finito in arresto per 14 ore per aver usato un tanga come mascherina.

Proprio mentre gli esperti raccomandano l’uso della mascherina per evitare un’ulteriore risalita dei contagi da coronavirus, c’è chi sfoggia idee bizzarre e stravaganti. Molto spesso è impossibile che passino inosservate e, in altrettanti casi, sono degne di critica. Alcune vengono persino pagate con l’arresto: è quanto accaduto a John McAfee, creatore del primo antivirus per computer, il quale è finito in arresto per 14 ore per aver sostituito la tradizionale mascherina con un tanga, indossato per coprire naso e bocca.

McAfee usa tanga come mascherina: arrestato

È una vicenda che ha dell’incredibile quella vissuta da McAfee, magnate 74enne. Il celebre creatore dell’antivirus non ha avuto vergogna di indossare un tanga come se si trattasse di una mascherina. La poca decenza della sua idea gli è stata fatta pagare con l’arresto. A raccontare l’accaduto è stato lo stesso John McAfee, il quale, con un post su Twitter, ha ricostruito l’episodio di cui è protagonista.

Appena atterrato in Norvegia con il suo jet privato, è stato invitato dalle autorità a rimuovere dal suo volto un tanga con il quale si copriva la bocca. “Ho visitato la Catalogna poco prima che l’Europa vietasse ai catalani di viaggiare. Ho cercato di tornare in Germania e mi è stato rifiutato l’ingresso. Mi hanno chiesto di indossare la mascherina. Ho indossato come tale un perizoma”, ha spiegato. La sua idea, tuttavia, pare non sia stata gradita: “Mi hanno chiesto di sostituirlo. Ho rifiutato. Sono finito in prigione e mi hanno rilasciato”.

Quando le autorità locali hanno chiesto a McAfee di sostituire il tanga con una vera e propria mascherina, lui avrebbe detto: “Insisto, è la protezione più sicura che ho a disposizione. E ancora: “Mi rifiuto di indossare qualsiasi altra cosa per il bene della mia salute”. La risposta, com’era prevedibile, non ha soddisfatto gli agenti, i quali lo hanno fermato in aeroporto. Sua moglie Janice ha scattato una serie di foto che poi sono state pubblicate su Twitter. Quattordici ore dopo, McAfee è stato rilasciato, commentando l’accaduto con poche parole: “Maledetta burocrazia!”.

Negli ultimi periodi, inoltre, McAfee è tornato a far parlare di sé: il magnate ultrasettantenne, infatti, pare stia pensando di candidarsi nuovamente alle primarie per il partito Libertario e ottenere una nomination per le presidenziali Usa di novembre.

Gli scandali della sua vita

Nel 1986 ha realizzato il celebre antivirus omonimo. Sei anni dopo, la sua azienda valeva 80 milioni di dollari in Borsa. La sua vita privata, tuttavia, è sempre stata alquanto avventurosa. Per evitare alcune cause giudiziarie, aveva deciso di trasferirsi in Belize. È lì che, oltre ad aver portato avanti alcuni investimenti, si è scoperto ossessionato dalla lotta al traffico di droga.

Nel 2012 è stato ricercato dalla polizia per l’omicidio di un vicino di casa, con cui pare avesse avuto frequenti battibecchi. Arrestato in Guatemala per ingresso illegale, fu rimandato negli Usa. Successivamente, si scoprì che le autorità giudiziarie del Belize lo volevano rintracciare in quanto testimone dell’assassinio del vicino e non come sospettato dell’omicidio.