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In Francia scontro tra medici e governo sui certificati di verginità

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È scontro tra medici e governo francese sui certificati di verginità: cosa sono e perché dividono l'opinione pubblica?

È un tema destinato ad alzare un polverone non solo sociale, ma anche politico. In Francia i certificati di verginità, che il governo vorrebbe abolire, sono proprio difesi dai medici che li ritengono l’unica strada per salvare alcune ragazze. Gli attestati, infatti, vengono rilasciati soprattutto a ragazze di religione islamica, provenienti da famiglie integraliste, prossime al matrimonio. Un diniego del documento potrebbe minacciare le loro vita per molti.

I certificati di verginità: cosa sono

Il certificato di verginità è un attestato che può essere rilasciato solo da medici professionisti. Si tratta di un documento che certifica l’integrità dell’imene di una donna, comprovante appunto la sua verginità. La richiesta è solitamente fatta da giovani donne obbligate a dimostrare alla famiglia o al partner la loro integrità sessuale. Come è ipotizzabile, la richiesta ha una motivazione religioso-culturale. I medici che erogano le certificazioni dichiarano che a richiederlo sono soprattutto famiglie di religione islamica, piuttosto integraliste.

Perché la Francia vuole abolirli

La Repubblica francese ha presentato un progetto di legge che prende di mira proprio i suddetti attestati. L’obiettivo è quello di contenere l’autonomia della religione islamica rispetto alle leggi della Repubblica: “Nella Repubblica non si possono chiedere certificati di verginità per sposarsi. Nella Repubblica non si deve mai accettare che le leggi della religione siano superiori alle leggi della Repubblica” ha detto il presidente Emmanuel Macron in un discorso alla Nazione lo scorso febbraio. Il ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin, ha addirittura proposto una sanzione penale per chi certifica la verginità di una donna o una ragazza.

In Francia i medici vogliono i certificati di verginità

Chi non è d’accordo con la linea imposta dal governo, è la gran parte dei medici francesi. I certificati – concordano – sono una pratica che viola la privacy dei cittadini e spesso mette le donne a dura prova. Eppure, i ginecologi, gli ostetrici e gli operatori che si trovano in situazioni legate al certificato, denunciano il serio pericolo a cui sono esposte le donne che non lo ricevono. Per molte di loro – assicurano – avere l’attestazione preserva la vita o il ripudio sociale.

In un mondo ideale pratiche di questo tipo dovrebbero essere abolite, sostengono. Ma spesso la realtà è un’altra. E per donne e ragazze che faticano a liberarsi dal giogo maschile in taluni contesti, un foglio di carta può fare la differenza.