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I "voli da nessuna parte" per sopravvivere alla crisi

aereo usa

Per sopravvivere alla crisi, le compagnie aeree inventano i "voli da nessuna parte": dei sorvoli panoramici con cocktail a bordo

Prendere un aereo per andare “da nessuna parte”. Certo, nel 2020 ormai si è abituati a tutto, ma l’idea di prendere un volo senza destinazione può sembrare assurda. Non per alcune compagnie aeree, che hanno ideato i “flights to nowhere”, letteralmente dei “voli per nessuna parte”.

I voli “da nessuna parte”

No, non è uno scherzo e nemmeno una qualche follia. I “flights to nowhere” sono dei voli turistici senza alcuna meta, con vista panoramica e snack da mangiare a bordo per godersi il volo e ammirare il panorama sottostante. Sono una trovata delle compagnia aeree per sopravvivere alla crisi causata dalla pandemia da coronavirus: un modo per poter muovere la flotta -anche se i sorvoli sono di breve durata-. Ma soprattuto per generare entrate, bypassando il problema degli spostamenti tra paesi.

Dal Borneo all’Antartide

Tra le compagnie fautrici dei “voli da nessuna parte” c’è la giapponese Ana, che ha addirittura mosso il proprio A380, che normalmente ricopre la tratta Tokyo-Honolulu. A causa delle troppe richieste, la compagnia ha estratto a sorte i passeggeri del primo volo (riempito al 60% per rispettare le distanze di sicurezza) che hanno dovuto indossare la mascherina per i 90 minuti del volo, ma hanno anche ricevuto un cocktail e omaggi dalla compagnia. Un giusto compromesso, insomma. Di “flights to nowhere” ce ne sono per tutti i gusti: dalla cena con sorvolo delle foreste tropicali del Borneo, proposta dalla taiwanese Star Lux e Royal Brunei, alle 12 ore di osservazione dei ghiacciai verso l’Antartide della compagnia Qantas (a partire da 730 euro a persona). Insomma, se vi manca volare, potete sempre andare a fare una cenetta sul Borneo.