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Uccise otto ragazzine contattate sui social: rischia la pena di morte

Giappone uccise otto ragazzine

Un delitto macabro quello avvenuto in Giappone dove il 29enne Takahiro Shiraishi avrebbe ucciso e fatto a pezzi otto ragazzine contattate sui social.

Rischia la pena di morte un ragazzo di 29 anni che ha ucciso e fatto a pezzi otto ragazzine dal carattere fragile contattate tramite i social. La vicenda avvenuta ormai nell’ottobre del 2017 è venuta a galla solo adesso con l’apertura del processo a carico del 29enne Takahiro Shiraishi. Secondo quanto riportato dai media locali, il ragazzo in sede di tribunale si è dichiarato colpevole e se la condanna dovesse essere definitiva potrebbe rischiare la pena capitale. Stando a quanto emerso dalle indagini, le vittime manifestavano pensieri suicidi che invitavano al masochismo e venivano aiutate dal killer verso questo loro percorso verso la morte. Il ragazzo inoltre uccideva per il semplice gusto di farlo e anzi godeva nel vedere le vittime morire. Tra le vittime anche il fidanzato di una delle vittime che l’assassino non aveva esitato ad uccidere.

Giappone, uccise otto ragazzine

Una storia macabra e terrificante quella che è accaduta in Giappone a otto ragazzine dal carattere debole e fragile che sono state uccise e poi fatte a pezzi. Le giovani sono state assassinate da Takahiro Shiraishi, un giovane di 29 anni che nell’ottobre del 2017 era stato catturato dalla polizia giapponese grazie alla segnalazione del fratello di una delle vittime. Le vittime del 29enne erano tutte giovani dalle tendenze masochiste e suicide e sarebbero state contattate dal ragazzo e guidate verso quella che poteva essere definita “una morte desiderata”.

Per adescare le potenziali vittime il killer usava sempre lo stesso metodo. Dopo aver individuato la vittima la convinceva a fidarsi di lui e a metterla contro la loro famiglia e i loro amici. Le vittime venivano poi violentate sessualmente prima di essere strangolate e infine fatte a pezzi. Al momento dell’arresto la polizia ha ritrovato in casa dell’assassino i corpi di tutte e nove le vittime. L’uomo si è dichiarato colpevole e ha ammesso quanto commesso ai danni delle vittime. Rischia ora la pena di morte.