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Autoerotismo in diretta su Zoom, sospeso il giornalista del New Yorker

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Jeffrey Toobin, giornalista del New Yorker, è stato sospeso dopo la denuncia di alcuni atti osceni su Zoom.

Non se lo aspettava, ma lo smart working gli è costato caro. Jeffrey Toobin, giornalista del settimanale Usa The New Yorker, è stato sospeso per atti di autoerotismo compiuti in diretta su Zoom: “Ho commesso un errore imbarazzante e stupido” è stato il suo commento subito dopo la decisione presa dalla testata.

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Giornalista del New Yorker sospeso per autoerotismo

Da qualche giorno, il nome di Jeffrey Toobin è di tendenza su Twitter, ma non in senso positivo. Giornalista del famoso magazine statunitense The New Yorker, ed analista legale per conto dell’emittente CNN, è stato sospeso dal giornale perché, durante una chiamata su Zoom, avrebbe esposto le sue parti intime ai colleghi in diretta. Il primo a riferire la storia è stato lo stesso autore dell’atto, scusandosi con i suoi colleghi. Ma, a quanto pare, non è bastato: The New Yorker ha, per ora, sospeso ogni collaborazione con l’uomo, mentre c’è chi riferisce di una indagine interna in corso. Diversa la reazione dell’emittente CNN, che non lo ha sospeso, ma ha semplicemente comunicato che il loro analista si sarebbe preso una pausa: “Jeff Toobin ha chiesto una pausa mentre si occupa di una questione personale, che abbiamo concesso”, ha dichiarato in una nota la rete di allnews.

Toobin, giornalista e analista politico

Da anni, Jeffrey Toobin è considerato uno stimato giornalista e analista politico. Il 60enne è un volto noto della TV statunitense. Oltre a collaborare per The New Yorker, infatti, è tra i più lucidi analisti politici. Autore di diverse pubblicazioni, il suo libro più recente s’intitola True Crimes and Misdemeanors, un focus dettagliato sulle investigazioni che hanno coinvolto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

Le scuse del giornalista: “Non lo sapevo”

Toobin si è detto amareggiato per l’imbarazzante vicenda: “Ho commesso un errore stupido, credendo di essere fuori campo. Chiedo scusa a mia moglie, famiglia, amici e colleghi di lavoro” ha dichiarato in una nota. “Credevo di non essere visibile su Zoom. Pensavo che nessuno durante la chiamata Zoom potesse vedermi. Pensavo di aver disattivato il video Zoom” ha aggiunto affranto. Ma a rincarare la dose è arrivata la nota della portavoce del New Yorker: rivolgendosi a Usa TODAY ha dichiarato che la redazione sta indagando sull’intera faccenda.