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Covid, l'Associazione dei medici Usa risponde a Trump: "Dice calunnie"

Trump medici Usa

Dura replica dall'Associazione dei medici Usa alle parole del presidente Trump, che li aveva accusati di falsare i numeri.

In un momento in cui s’inasprisce il contagio per Covid-19, negli Usa i medici prendono posizione contro il presidente Trump. Lo rende noto la stessa Associazione dei medici Usa, che accusa il tycoon di averli calunniati. Non poco tempo fa, infatti, Donald Trump ha dichiarato che i medici gonfiano i numeri dei decessi per un personale tornaconto.

Covid, in Usa i medici contro Trump

Ma l’associazione statunitense che riunisce i medici non ci sta, e risponde per le rime all’inquilino della Casa Bianca: “L’idea che i medici, nel mezzo di una crisi sanitaria pubblica, gonfino i numeri sui pazienti di Covid-19 per riempirsi le tasche è una calunnia, un’accusa offensiva e sbagliata“, ha affermato Susan Bailey, presidente dell’American Medical Association. “Invece di attaccarci e cavalcare accuse prive di fondamento, i nostri leader dovrebbero seguire la scienza e chiedere il rispetto delle misure che sappiamo che funzionano, ovvero indossare la mascherina, lavarsi le mani e praticare il distanziamento sociale” ha aggiunto Bailey.

I numeri del coronavirus negli Usa

Nel frattempo, negli Stati Uniti si è raggiunto il record dei contagi. Soltanto ieri 30 ottobre, la John Hopkins University registrava 91mila casi. Cifre che forniscono un’immagine netta dell’aggravarsi della situazione, se consideriamo i numeri a livello globale: sono infatti più di 45 milioni i casi di Covid nel mondo e 1.181.075 i morti a livello globale. Intanto, il massimo esperto di malattie infettive negli Usa, Anthony Fauci, in una comunicazione via social con con Francis Collins, direttore del National Institutes of Health, ha detto: “È possibile che saranno disponibili negli Usa già alla fine di dicembre o all’inizio di gennaio, le prime dosi di vaccino sicuro contro il coronavirus per alcuni americani a forte rischio, a condizione che i test clinici in corso non evidenzino criticità”.