Ilaria Minucci Una surfista di 56 anni è stata improvvisamente attaccata e uccisa da uno squalo a Honolua Bay, nell’arcipelago delle Hawaii. Nei mesi precedenti, il luogo era stato scelto per ospitare la gara ‘World Surf League’, in corso al momento del tragico evento e prontamente annullata a seguito del funesto epilogo.
Una simile tragedia si è verificata, a fine novembre, anche in Australia, dove un bagnante ha perso la vita a causa di uno squalo a Cable Beach. Sempre in Australia, ma questa volta a Wooli Beach, lo scorso luglio è stato ucciso un ragazzo di soli 17 anni.
Honolua Bay, squalo uccide surfista
La 56enne, surfista a livello amatoriale, è stata assalita da uno squalo mentre si trovava a poca distanza dalla porzione di oceano stabilita come location per la gara agonistica World Surf League. Dopo l’aggressione, la donna è stata rapidamente trasportata d’urgenza dalla spiaggia di Honolua Bay all’ospedale più vicino. Tuttavia, nonostante l’intervento chirurgico al quale è stata sottoposta, la surfista è deceduta in un arco temporale di poche ore.
Il drammatico accaduto è stato notificato dal Dipartimento del Territorio e delle Risorse Naturali hawaiano (Department of Land and Natural Resources) tramite la diffusione di una foto che ritrae i segni lasciati sulla tavola da surf dal morso dello squalo. Lo squarcio immortalato presenta una larghezza pari a circa mezzo metro.
Annullata la World Surf League
La notizia ha allertato la sicurezza hawaiana e ha comportato la decisione, da parte delle autorità locali, di sospendere la World Surf League.
Nelle ultime settimane, il circuito dedicato alla gara destinata ai surfisti aveva portato alle Hawaii molti professionisti provenienti da tutto il mondo. Tra questi, avrebbe dovuto competere per conquistare la vittoria anche l’italiano Leonardo Fioravanti.
