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Argentina, approvata la legge sull'aborto: il sì da parte del Senato

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Il Paese dell'America Latina è riuscito ad approvare la norma che regola l'interruzione di gravidanza entro la quattordicesima settimana.

Una giornata storica per l’Argentina: è stata approvata la legge sull’aborto. Il Senato nazionale ha detto Sì alla norma che regola l’interruzione volontaria della gravidanza. Una svolta epocale che vede l’Argentina come una delle prime nazioni dell’America Latina a convertirsi alla norma dell’aborto legale.

Argentina, approvata legge sull’aborto

Le donne argentine da questo momento in poi potranno beneficiare di una nuova legge che tutela il loro diritto a interrompere una gravidanza. Con 38 voti favorevoli e 29 contrari, il senato argentino ha approvato la legge sull’aborto, concesso entro la quattordicesima settimana di gravidanza.

Prima dell’approvazione, le donne potevano abortire legalmente solo in casi eccezionali, come stupro o di serio pericolo di salute nei confronti della donna.

Grazie alla battaglia svolta negli ultimi due anni da gruppi femministi, è arrivato il Sì alla legge anche da parte del Senato. La norma era stata appoggiata in passato anche dal Governo e dal presidente Alberto Fernández che, sin dalla sua campagna elettorale, si era battuto per la legalizzazione dell’aborto.

Una giornata storica per le donne argentine che da questo momento in poi potranno decidere autonomamente circa la possibilità di interrompere o meno una gravidanza, in modo legale e sicuro. In questi lunghi anni moltissime donne erano morte a causa di aborti compiuti illegalmente. Questa situazione perpetuata nel tempo era prevalsa a causa di un sentimento conservatore all’interno del Paese.

La supremazia della Chiesa cattolica aveva reso difficile anche portare in parlamento il disegno di legge. Nel mese di novembre, il presidente Fernández, consapevole della grande difficoltà che avrebbe riscontrato nel far comprendere le ragioni della legge, ha inserito all’interno del disegno anche un progetto per l’assistenza sanitaria nei confronti delle donne che decidono di portare a termine la gravidanza.

Questo probabilmente ha fatto sì che molti conservatori scegliessero di approvare la norma. Rimane, però, il problema degli obiettori di coscienza che, nel caso specifico dell’Argentina, non consente solo ai singoli medici di utilizzarla, ma anche a intere strutture sanitarie.