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Covid, Germania verso l'ipotesi del "tampone lasciapassare"

Governo

Grazie al "tampone lasciapassare" in Germania potrebbe diventare possibile recarsi al cinema, visitare un museo o andare al ristorante.

La Germania è la nazione europea che sta affrontato il più duro dei lockdown sanciti a livello continentale per contrastare la minaccia incarnata dal coronavirus. In questo contesto, particolarmente teso e drammatico, si stanno scandagliando varie ipotesi che consentano al Paese un graduale ritorno alla normalità tra le quali figurano test gratis e tamponi lasciapassare.

Covid, Germania: test gratis e tamponi lasciapassare

Nella giornata di martedì 16 febbraio, il ministro federale della Sanità tedesco, Jens Spahn, ha annunciato che, a partire dal 1° marzo, i tamponi saranno gratis, compresi i “fai-da-te”. A questo proposito, tramite un post pubblicato sul suo account Twitter, il ministro Spahn ha affermato: «I comuni possono incaricare le farmacie e i centri per il tampone».

La novità recentemente comunicata dal politico si inserisce in un periodo estremamente singolare. Da alcuni giorni, infatti, in Germania si discute sul cosiddetto “tampone lasciapassare” da sfruttare per incrementare il processo di ritorno alla normalità. Tramite un simile espediente, ad esempio, potrebbe diventare possibile recarsi al cinema, visitare un museo o andare al ristorante.

L’impegno della comunità scientifica tedesca

La proposta fortemente supportata relativa al tampone lasciapassare non è ancora stata commentata dal governo tedesco. Tuttavia, sono sempre più frequenti e incalzanti le pressioni esercitate sull’esecutivo da parte del settore industriale e del mondo accademico.

Un team di scienziati con sede a Marburgo ha elaborato un sistema computerizzato destinato a registrare tutti i cittadini negativi al tampone, in modo tale da permettere loro l’accesso a luoghi pubblici senza incappare in alcun pericolo.

Il virologo Florian Klein, di Colonia, poi, ha anche specificato che il tampone lasciapassare avrebbe una validità di un solo giorno e, proprio per questo motivo, consentirebbe alla Nazione di riappropriarsi in modo graduale e tutelato della propria normalità.

Comunità industriale, dissensi e proteste contro il lockdown

In Germania, il lockdown nazionale si protrae da oltre due mesi: da altrettanto tempo, quindi, risultano chiusi bar, ristoranti, negozi, cinema, musei e palestre. Dissensi e proteste si stanno diffondendo a tutti i livelli della popolazione tedesca: ne è una testimonianza la tumultuosa riunione organizzata nella giornata di martedì 16 febbraio tra Peter Altmaier e circa quaranta associazioni imprenditoriali.

In seguito alla conclusione dell’incontro, il ministro dell’economia Altmaier si è impegnato con le singole imprese a disporre l’erogazione di ristori per tutte le aziende, comprese quelle che possiedono un fatturato che supera i 750 milioni di euro. Il ministro, inoltre, ha ulteriormente promesso alle industrie che parteciperanno al prossimo dibattitogovernativo sul lockdown che vedrà Angela Merkel confrontarsi con i governatori tedeschi il prossimo 5 marzo.

Intanto, le imprese – dai grandi magazzini Peek & Cloppenburg a Woolworth – si sono già dichiarate favorevoliall’introduzione del tampone lasciapassare, sostenendo che «i nuovi test fai-da-te» potrebbero essere una buona possibilità per uscire dal lockdown».

Il sostegno popolare al tampone lasciapassare

L’idea del tampone lasciapassare è stata particolarmente apprezzata anche da colossi del turismo come TUI, dalla Lega calcio tedesca, dalle catene di cinema come Cineplex, dal board della Fiera di Francoforte o, ancora, da proprietari locali.

A questo proposito, la catena di alberghi Deutsche Hospitality ha espresso la convinzione che «l’uso di test rapidi sarebbe una soluzione più pratica e veloce» per consentire alla popolazione e alle aziende di tornare alla normalità «rispetto a un passaporto vaccinale», strumento inizialmente proposto dal governo.

Il problema principale del tampone lasciapassare, tuttavia, consiste nella discriminazione che, inevitabilmente, si originerebbe nei confronti dei cittadini meno abbienti, dati i costi del test per rilevare il Covid. La recente comunicazione del ministro della Salute, tuttavia, apre un nuovo scenario per gli abitanti tedeschi e rende decisamente più accessibilel’ipotesi avanzata.