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Ecuador, rivolte nelle carceri tra bande rivali: 75 detenuti morti

Rivolte Ecquador

In Ecuador, sono scoppiate violente rivolte tra bande rivali in tre carceri del Paese che hanno causato alcuni feriti e 75 detenuti morti.

Nella giornata di martedì 23 febbraio 2021, si sono susseguiti violenti scontri tra bande rivali detenute presso tre carceri ecuadoriane. Le agitazioni sono ancora in corso e stanno provocando decine di morti e di feriti.

Ecuador, rivolte nelle carceri: 75 morti

In Ecuador, tre carceri appaiono scosse da cruente rappresaglie tra bande rivali: sulla base dei dati forniti dalle autorità locali, nella mattinata di mercoledì 24 febbraio, le vittime verificate sono pari a 75 detenuti.

Nello specifico, i disordini si sono originati nel carcere El Turi a Cuenca, situato a circa 470 chilometri dalla capitale Quito e presso il quale sono state registrate 33 morti; nel carcere di Guayaquil, presso il quale si contano 34 decessi, e il carcere Latacunga a Cotopaxi, a 80 chilometri dalla capitale, che ha notificato la scomparsa di 8 prigionieri. I feriti sinora dichiarati, invece, risultano essere circa una decina.

L’origine degli scontri tra bande rivali

Il direttore SNAI, ente governativo che si occupa di gestire le carceri, Edmundo Moncayo ha reso noto che la polizia ecuadoriana «sta gestendo la situazione» e i tumulti in atto nei penitenziari al fine di ripristinare velocemente l’ordine. I militari, intanto, stanno ponendo sotto stretta sorveglianza le aree esterne delle strutture.

Le autorità, inoltre, stanno ipotizzando che la guerra carceraria in corso di svolgimento sia scaturita in seguito all’omicidio avvenuto a Manta a dicembre 2020 di un ex-prigioniero, José Luis Zambrano, conosciuto come “Rasquina”. L’uomo, presumibilmente, era il leader della pericolosa e spietata organizzazione “Los chineros”. L’improvvisa scomparsa di Rasquina, quindi, ha lasciato un vuoto e riaperto i giochi di potere insiti nella criminalità ecuadoriana che stanno compromettendo le carceri del Paese.