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In base a quanto emerge dai dati Eurostat, ci sono più disoccupati di lunga durata nel Sud Italia che in tutta la Germania. Un dato che peggiora considerando anche le isole.
Il mercato del lavoro in Italia nei dati Eurostat
Lo scorso aprile l’Eurostat – l’ufficio di statistica dell’Unione europea – aveva pubblicato una serie di numeri che rappresentavano un quadro a dir poco preoccupante del mercato del lavoro in Italia. In base a tali dati infatti, quattro delle cinque regioni con l’occupazione più bassa d’Europa sono italiane: Campania, Sicilia, Calabria e Puglia.
A impressionare era soprattutto la situazione delle lavoratrici donne con il 29,1% in Campania e Sicilia che rappresentava il dato più basso in Ue, Soprattutto e paragonato a quello della regione finlandese dell’Aland dove il tasso di occupazione femminile è all’83,5%.
I disoccupati di lunga durata
Non arriva una fotografia migliore con gli ultimi dati dell’Eurostat secondo i quali nelle Regioni del Sud Italia, escluse le Isole, nel 2021 c’erano oltre 501mila disoccupati tra i 15 e i 74 anni di lunga durata ( ovvero alla ricerca di lavoro da oltre un anno) più di quelli rilevati nell’intera Germania che sono 497mila). Tra l’altro, se si prendono in considerazione anche le Isole, il numero supera le 758mila unità.
Un divario ancora più evidente se contestualizzato con le dovute proporzioni: disoccupati di lunga durata in Germania rappresentano l‘1,2% della forza lavoro a fronte del 10,3% registrato nel Sud.
Il 32,4% ha difficolta a rientrare nel mercato del lavoro
Prendendo in considerazione tutti i disoccupati (quindi sia quelli che iniziano un nuovo lavoro, sia quelli che devono rientrare nel mondo del lavoro), emerge che quelli che hanno più difficoltà a rientrare nel mercato sono il 32,4% in Germania e il 64,4% al Sud.
Per quanto riguarda la domanda insoddisfatta di occupazione nel 2021 l’Italia risulta al secondo posto nell’Unione Europea, con una quota del 22,8% di domanda insoddisfatta di occupazione, preceduta dalla Spagna che detiene il triste primato (24,1%) e seguita dalla Grecia.
Fonte: https://ec.europa.eu/eurostat/en/web/products-eurostat-news/-/DDN-20220512-1