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Dl Semplificazioni approvato, ma restano le divergenze nel governo

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Nella maggioranza restano le divergenze sulla possibilità non solo per i commissari ma anche per le stazioni appaltanti di agire

Un decreto legge che introduce misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale. È il dl Semplificazioni, approvato “salvo intese”, che costituisce un intervento organico volto alla semplificazione dei procedimenti amministrativi, all’eliminazione e alla velocizzazione di adempimenti burocratici, alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, al sostegno all’economia verde e all’attività di impresa. Ma restano le divergenze sulla possibilità non solo per i commissari ma anche per le stazioni appaltanti di agire, per far fronte agli effetti negativi dell’emergenza Covid, in deroga a tutte le norme, tranne quelle penali, antimafia e quelle sulla sicurezza sul lavoro: è il cosiddetto “modello Genova”, sul quale restano le perplessità di Pd e Leu. Una prima intesa ci sarebbe sull’elenco delle grandi opere considerate prioritarie e che saranno affidate a commissari ma la lista non entra nel testo del decreto ma nel piano Italia veloce del ministero delle Infrastrutture, che è un allegato al Programma nazionale delle riforme e comunque per la nomina dei commissari dovrebbe esserci tempo fino a fine anno. Il decreto interviene in quattro ambiti principali: semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia; semplificazioni procedimentali e responsabilità; misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale; semplificazioni in materia di attività di impresa, ambiente e green economy.

“Un’Italia totalmente interconnessa. Da Reggio Emilia, dalla “mia” stazione Mediopadana che renderemo ancora più accessibile per i passeggeri, acquista più forza il nostro piano per le infrastrutture italiaveloce. Lo abbiamo definito così per richiamarci all’esperienza dell’alta velocità ferroviaria e alla sua ricaduta positiva sui territori”. Lo ha scritto la ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, in un post su Facebook. “Il nostro intento è collegare meglio l’intera Penisola attraverso investimenti per tutte le forme di mobilità, come quella ciclabile per favorire le alternative di spostamento nelle nostre città. I 200 miliardi di italiaveloce sono decisioni e opere infrastrutturali per migliorare la vita delle persone”, ha aggiunto la De Micheli.

M5S: ottenuto bonus per l’acquisto delle auto elettriche ed ibride plug-in

“Come Gruppo siamo dovuti intervenire per impedire che una pioggia di soldi andasse ad incentivare l’acquisto di veicoli a motore endotermico a diesel e benzina senza limiti di emissione gCO2/km. Per questo abbiamo insistito per una riformulazione affinché il percorso tracciato fino ad oggi e la nostra visione sulla mobilità elettrica mantenga il suo impegno vero e concreto”. Lo hanno affermato i portavoce del Movimento 5 Stelle in Commissione Attività produttive e Trasporti alla Camera. “Ecco perché, dopo il lavoro di queste ultime settimane, siamo riusciti ad incrementare il bonus già presente per l’acquisto delle auto elettriche ed ibride plug-in di 2000 euro in caso di rottamazione, e di 1.000 euro in caso di acquisto senza rottamazione, inoltre viene previsto un ulteriore sconto minimo da parte del concessionario pari al bonus. Un incentivo quindi che può arrivare fino a 10.000 euro anche grazie alle agevolazioni per l’acquisto introdotte dalla legge di bilancio 2019” hanno aggiunto i portavoce M5S.