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Delrio: mettere in sicurezza la Costituzione

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Ma Sassoli avverte in un'intervista: è fondamentale evitare procedure d'infrazione per eccessivo deficit. A rischio ci sono 25 paesi

”Ho trovato nelle parole di Draghi una forte propensione alla protezione sociale e al contempo un’ansia riformista. Sono due fattori che rendono il Pd assolutamente deciso e convinto nel sostegno: ne vale la pena, senza alcun dubbio”. Lo ha affermato in un’intervista ad Avvenire Graziano Delrio, capogruppo dei deputati dem. ”La fiducia al nuovo Governo è una fase di ricostruzione anche per i partiti. Serve rigenerare il pensiero e azione politica. E dopo il taglio dei parlamentari, abbiamo il dovere di mettere in sicurezza la Costituzione con interventi di assoluto buon senso. Il clima è positivo, nel Pd e direi anche in Parlamento. Certo, c’è tormento in M5s e nella Lega ci sono difficoltà che però mi pare riescano a gestire. Ma il clima generale è di speranza e fiducia. Dal punto di vista delle protezioni, Draghi ha parlato di una ‘selettività’. Distinguere e aiutare di più, quindi, i nuovi poveri, in particolare i giovani e le donne. Il premier ha la competenza e l’esperienza per individuare le categorie economiche che non hanno ricevuto danni da questa fase, come ad esempio le piattaforme on line” ha aggiunto Delrio.

Sassoli: dobbiamo evitare le procedure per deficit eccessivo

”Non avevo dubbi sulla soluzione della crisi. Avevo avvertito tutti gli interlocutori a Bruxelles che si sarebbe risolta con una chiara impostazione europeista”. Lo ha affermato in un’intervista al Corriere della Sera il presidente del Parlamento europeo David Sassoli. ”Conte è stato protagonista nel portare a casa e impostare il Recovery fund e il governo Draghi si è assunto il compito di arricchire il piano di ripresa nazionale, produrre le riforme indispensabili e indicare gli investimenti necessari per attuarlo. Con formule diverse, vi è continuità nel riferimento all’Europa e la stabilità dell’Italia è un bene prezioso per tutti. Dobbiamo cominciare a discutere subito del Patto di Stabilità e Crescita, possiamo permetterci che torni quello di prima alla fine di quest’anno con il Recovery appena partito? Potrebbe uccidere la ripresa. I dati della Commissione ci dicono che anche nel 2022 non torneremo alle condizioni pre-Covid. È una decisione che va presa rapidamente perché presto i governi dovranno presentare i loro bilanci per l’anno prossimo. Un altro tema è quello delle procedure per deficit eccessivo: dobbiamo evitarle. Al momento ben 25 Paesi rischiano di essere soggetti a procedure e in caso di mancato rispetto delle raccomandazioni della Commissione, entro sei mesi potrebbero arrivare sanzioni pesanti. Possiamo consentirlo? No, aggiungeremmo tragedia alla crisi. Ecco perché sono certo che lo sguardo di Draghi sarà utile all’Unione per fare le scelte giuste”.