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Vaccini: le notizie più importanti della giornata

scaccabarozzi

L'amministratore delegato di Johnson & Johnson Scaccabarozzi: il nostro vaccino è in arrivo entro la fine di aprile

«Noi abbiamo bisogno di dosi. Credo che il comportamento delle multinazionali sia stato
vergognoso, perché quando sottoscrivi con l’Unione europea dei contratti ricevendo soldi pubblici
copiosi per la ricerca, tu hai il dovere, visto che parliamo di tutelare la salute delle persone e
salvare vite umane, di rispettare le forniture che erano state decise e sottoscritte». Lo ha
affermato il presidente della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano
Bonaccini, a “Porta a porta”.

«Pare che le cose comincino ad andare meglio. Il generale Figliuolo mi ha voluto anticipare che arriveranno oltre 700mila dosi aggiuntive di Pfizer entro il mese. Sono molto fiducioso sulla possibilità che arrivino le oltre 50 milioni di dosi entro giugno, le altre 80 milioni entro la fine di settembre perché questo vorrebbe dire poter sfruttare un vaccino quasi naturale che si chiama estate. Lo scorso anno ci si era illusi quasi tutti nel Paese che fosse finita e quindi fino a ottobre avremo un vantaggio di mesi per vaccinare tutte le persone possibili e arrivare a quell’80% che comincerebbe a mettere davvero al riparo la gran parte della popolazione per avere meno ricoveri, per avere men ricoveri gravi e soprattutto per avere meno decessi. Voglio confidare che tutto questo avverrà, certamente voglio vedere i fatti. Mi sembra si stia lavorando in questa direzione», ha aggiunto Bonaccini.

Scaccabarozzi: il vaccino Johnson & Johnson arriva nella seconda metà di aprile

«In Italia abbiamo 3 progetti di ricerca sui vaccini. La produzione è molto complessa, è un prodotto biologico e c’è una fase molto lunga per i controlli di qualità. Ha bisogno di alcune macchine particolari, ma questi vaccini sono completamente nuovi». Così Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria e presidente e Ad di Janssen Italia, ospite a Cartabianca su Rai3 sulla possibilità di produrre in Italia il vaccino anti Covid.

«Dobbiamo cercare la disponibilità di industrie che hanno questi macchinari, ci vorranno ancora 6 mesi. Il vaccino Johnson & Johnson è soprattutto un vaccino in più, perché abbiamo bisogno di tanti vaccini a disposizione. Il nostro dovrebbe arrivare nella seconda metà di aprile. La nostra intenzione è di rispettare quanto stabilito con la Commissione Ue».

Sileri: vaccini, dirimere ogni dubbio per evitare che si crei una maggiore diffidenza

«Quella di sospendere la somministrazione del vaccino anti-Covid di AstraZeneca è stata una
decisione che rientra nelle conseguenze della farmacovigilanza, che prevede che si vada a
esplorare cosa è accaduto nei casi sospetti. Questo per verificare che, oltre a un nesso di
temporalità tra dose ed evento avverso, vi sia eventualmente anche un nesso di causa-effetto. Va
fatto ogni volta che ci sono delle segnalazioni. È giusto quindi lo stop al vaccino ed esaminare in
maniera attenta i casi. Occorre dirimere ogni dubbio per evitare che si crei una maggiore
diffidenza che già, per problemi di comunicazione nei mesi passati, era cresciuta». Lo ha affermatoil sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, ospite di “TimeLine” su SkyTg24.