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Firenze, aumentano i contagi da vaiolo delle scimmie: 11 i casi

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Le analisi epidemiologiche hanno determinato che l'esposizione al contagio sarebbe avvenuta durante le festività natalizie

La Regione Toscana sta lavorando a stretto contatto con le Asl per assicurarsi un rigido monitoraggio della situazione epidemiologica, che al momento sembra essere sotto controllo.

11 casi di vaiolo delle scimmie a Firenze

I casi accertati di contagio da vaiolo delle scimmie a Firenze sono saliti a undici. Le indagini condotte dai servizi di igiene pubblica locali hanno stabilito che il contagio potrebbe essere avvenuto nel periodo delle feste di Natale. La Regione ha attuato tutte le misure contenute nella circolare del ministero della Sanità. Queste includono l’autoisolamenteo e la massima condivisione di informazione sulle pratiche igieniche da osservare.

La sintomatologia

I sintomi possono iniziare a manifestarsi da 3 a 17 giorni dopo l’esposizione. Il lasso di tempo che intercorre tra l’esposizione e la comparsa dei sintomi è detto periodo di incubazione. I principali campanelli di allarme comprendono febbre, linfonodi ingrossati, mal di testa, dolori muscolari e alla schiena, brividi e stanchezza. Da uno a quattro giorni dopo l’inizio della febbre, comincia a presentarsi un’eruzione cutanea, che spesso compare prima sul viso, sulle mani o sui piedi e poi si diffonde ad altre parti del corpo.

Come avviene il contagio

Il vaiolo delle scimmie si diffonde attraverso il contatto ravvicinato con un animale o una persona infetta. Può tuttavia anche circolare quando una persona maneggia materiali, come le coperte, che sono stati a contatto con un individuo affetto dal virus. Pierluigi Blanc, infettivologo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Firenze, ha dichiarato “Nessun allarmismo sul vaiolo delle scimmie dopo i casi registrati a Firenze, ma è chiaro che la vaccinazione deve essere consigliata alle persone con infezione da Hiv e a quelle persone che appartengono alle categorie a rischio ben individuate dai comunicati del Ministero della salute e dalla Regione“. L’appello dei sanitari è quindi quello di non farsi prendere dal panico e seguire le raccomandazioni per limitare il contagio.