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Governo: Cassese, 'serve discontinuità da Conte bis, si riparta da art. 16 con Dpcm in soffitta' (2)

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(Adnkronos) - Considerando la recente pronuncia della consulta sulla Val d’Aosta, le ordinanze di Emiliano sul fronte scuola, i dpcm e la richiesta corale di libertà di scelta di famiglie e docenti sulla Didattica a distanza, anche attraverso il Comitato dad per tutti, ritiene sia neces...

(Adnkronos) – Considerando la recente pronuncia della consulta sulla Val d’Aosta, le ordinanze di Emiliano sul fronte scuola, i dpcm e la richiesta corale di libertà di scelta di famiglie e docenti sulla Didattica a distanza, anche attraverso il Comitato dad per tutti, ritiene sia necessario un intervento del legislatore? "Le pronunce della Corte costituzionale sono due, quelle alle quali ho fatto riferimento prima. Esse attribuiscono allo Stato la principale responsabilità. Questo non vuol dire che le regioni escano completamente di scena. Significa soltanto che debbono operare allineandosi alle indicazioni statali".

Come si può semplificare la burocrazia, identificata da tanti come ostacolo all'economia? "Il ministro Brunetta ha ben chiari gli obiettivi della riforma amministrativa – attesta Cassese – anche perché è già stato ministro della funzione pubblica. È urgente ridisegnare molti processi di decisione farraginosi. Alimentare con personale ben scelto i vertici amministrativi. Liberare i funzionari amministrativi delle troppe responsabilità civili, penali e contabili che sono state scaricate sulle loro spalle. Sopprimere i controlli preventivi".

E' giunto il momento di cambiare l'impianto costituzionale del 1948? Se sì, a partire da quali riforme? "L’impianto costituzionale del 1948 ha complessivamente retto bene – rileva il giudice emerito – Tuttavia, già al momento del suo varo, fu osservato che il vertice dell'esecutivo, il governo, doveva essere stabilizzato con i rimedi propri di un regime parlamentare “razionalizzato”. Successivamente, l'ordine giudiziario ha rotto gli argini, con un processo di politicizzazione endogena che non è stato previsto nel 1948 e non era a quell'epoca prevedibile. Infine – sottolinea – vi sono parti della costituzione del 1948 che non hanno trovato attuazione, sono state dimenticate: le comunità di lavoratori ed utenti, i consigli di gestione, la promozione della partecipazione del risparmio popolare all'azionariato dei grandi complessi produttivi del Paese, l'ordinamento interno a base democratica dei sindacati e la loro registrazione, per fare alcuni esempi".

(di Roberta Lanzara)