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Focolaio di legionella in Val Seriana: individuati 13 casi accertati, indagini in corso

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Focolaio di legionella in Val Seriana: al momento, i casi accertati sono saliti a 13. L’Ats di Bergamo sta conducendo tutte le indagini necessarie.

Focolaio di legionella in Val Seriana: al momento, i casi accertati sono saliti a 13. L’Ats di Bergamo sta conducendo tutte le indagini necessarie per risalire al punto di origine e diffusione del batterio.

Focolaio di legionella in Val Seriana: individuati 13 casi accertati

In Val Seriana, sono stati individuati 13 casi di legionella. Ai casi che erano già stati segnalati nei giorni scorsi, infatti, si sono recentemente aggiunti un ragazzo a Gazzaniga e un nuovo contagio a Rovetta. Il bilancio complessivo aggiornato alla mattinata di sabato 9 luglio, quindi, comprende 8 casi a Clusone, 3 casi a Rovetta, un caso a Onore e un caso in media Val Seriana, a Gazzaniga.

A proposito della diffusione della legionella, si è espresso il sindaco di Rovetta, Mauro Marinoni, ha dichiarato con apprensione: “Abbiamo ricevuto la conferma di un nuovo caso a Rovetta, si tratta di una donna over 75. Mi sembra che il percorso sia in salita perché non vi sono punti di contatto tra i contagiati né elementi che facciano presupporre un’unica fonte di contagio. A Rovetta, ad esempio, i casi sono sparsi sul territorio comunale. Noi capiamo la complessità del problema, ma siamo preoccupati soprattutto per le persone più fragili. Attendiamo i risultati delle analisi, sperando vi siano delle risposte chiare. Se non vi saranno chiarimenti a breve, chiederemo di intensificare le indagini”.

Il primo cittadino di Rovetta, inoltre, ha riportato le preoccupazioni e la necessità di rassicurazioni espressa dalla comunità locale: “I cittadini chiedono dei chiarimenti e si aspettano che i loro sindaci pretendano per loro delle risposte, quindi continueremo a mantenere alta l’attenzione”.

Ats Bergamo, indagini in corso: “Per avere delle risposte si dovrà attendere”

In merito al focolaio di legionella in Val Seriana, l’Ats Bergamo ha riferito che sono in corso indagini epidemiologiche, avviate dopo i casi individuati nella giornata di domenica 3 luglio che includono anche campionamenti di rubinetti e condizionatori nelle case dei positivi e delle fontanelle pubbliche situate tra Clusone e Rovetta, fino a estendersi ai vari luoghi segnalati sai soggetti che hanno contratto la malattia.

Per i risultati, tuttavia, è necessario attendere tempi tecnici come spiegato dal direttore del dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria di Ats Bergamo, Oliviero Rinaldi, che ha spiegato: “Il batterio della legionella cresce in un periodo di 10 giorni, quindi per avere delle risposte certe bisogna attendere. Considerando che le analisi sono partite all’inizio della settimana (tra lunedì e martedì, ndr), dopo le prime indagini epidemiologiche bisogna considerare che un campione può risultare positivo anche prima dei 10 giorni, e che può essere considerato definitivamente negativo solo trascorsi i 10 giorni. Per ora nessun campione è risultato positivo, questo non significa che non lo sarà, né che sia certamente negativo, le certezze le avremo solo dopo il decimo giorno”.