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Foggia, morto suicida in carcere l’uomo che ha ucciso Tiziana Gentile

Suicidio

Gerardo Tarantino, accusato dell’omicidio di Tiziana Gentile, è deceduto nel carcere di Foggia: probabilmente l’uomo è morto suicida.

L’uomo accusato di aver ucciso la bracciante agricola Tiziana Gentile è stato trovato morto nel carcere in provincia di Foggia nel quale era rinchiuso.

Foggia, morto suicida l’uomo che ha ucciso Tiziana Gentile

Il 26 gennaio 2021, Gerardo Tarantino ha ucciso la 48enne Tiziana Gentile, bracciante agricola di Orta Nova massacrata nella sua stessa abitazione. L’uomo, imprigionato nella prigione di Foggia situato in via delle Casermette, è stato trovato esamine dalle guardie carcerarie nel bagno della cella che occupava.

Sulla base delle informazioni rilasciate, Gerardo Tarantino avrebbe commesso suicidio tramite impiccagione. Il carnefice di Tiziana Gentile aveva già tentato di togliersi la vita pochi giorni dopo il suo arresto e, per questo motivo, l’avvocato difensore Michele Sondrio aveva chiesto di sorvegliare a vista il suo assistito. Nella giornata di sabato 3 aprile, tuttavia, l’uomo avrebbe nuovamente provato a suicidarsi, riuscendo nel suo intento.

La vicenda è stata commentata dal legale Sondrio che, determinato a chiarire le dinamiche dell’episodio, ha affermato: “Vogliamo sapere se si è trattato di un suicidio o se è stato ‘suicidato’ da qualcuno”.

Le dinamiche dell’omicidio di Tiziana Gentile

Gerardo Tarantino era stato arrestato dai carabinieri il 26 gennaio 2021, quando era stato intercettato all’interno del condominio di Orta Nova, piccolo comune in provincia di Foggia, all’interno del quale si era consumato l’omicidio di Tiziana Gentile.

L’uomo, rifugiatosi al piano inferiore rispetto a quello corrispondente all’appartamento della donna uccisa, aveva le mani coperte di sangue, escoriazioni al collo e al viso e una ferita profonda a un dito. Inoltre, è stato rinvenuto in stato confusionale e in preda all’agitazione.

Tiziana Gentile è stata accoltellata nella sua abitazione, nella quale viveva da sola, mentre i soccorsi erano stati contattati dai vicini che avevano sentito urla provenire dall’appartamento della vittima.

Intanto, poco prima del delitto, Gerardo Tarantino aveva inviato un criptico messaggio al figlio minore con il quale gli comunicava: “Sarà latitante, sono pericoloso. Vivrò mangiando erba. Difendi le nostre proprietà”.