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Foodora lascia l'Italia: "Mercato difficile"

Foodora lascia l'Italia

In molti pensano che le motivazioni non siano di carattere economico, ma che sia una conseguenza delle nuove norme sui riders.

La società di food delivery tedesca Foodora ha annunciato di voler lasciare l’Italia e altri tre Paesi: Australia, Olanda e Francia. La notizia è stata diffusa dal Corriere della Sera e dal Sole 24 Ore. Le comunicazioni ufficiali dell’azienda indicano come motivazione le difficoltà del mercato italiano. Foodora preferisce puntare su mercati in maggiore espansione, perché garantiscono uno sviluppo certo. In Italia gli obiettivi dell’azienda sono difficili da raggiungere, spiega il co-fondatore Emmanuel Pallua. Secondo una ricerca del Sole 24 Ore, l’azienda non riuscirà a raggiungere il break even nel 2018 e il titolo continua a perdere alla Borsa di Francoforte. I vertici sono alla ricerca di nuovi acquirenti ma, finché non li avranno trovati, il servizio resterà comunque regolarmente attivo. Secondo il Corriere, il marchio e i rider non verranno intaccati: il cambiamento riguarderà unicamente i clienti e i ristoratori.

Foodora e il decreto dignità

Nonostante i rappresentanti dell’azienda lo abbiano negato, in molti ipotizzano che il vero motivo dell’abbandono del mercato italiano sia il decreto dignità. Da mesi la società si batte contro l’introduzione di norme che tutelino maggiormente i riders. Se questa legge entrerà in vigore “saremo costretti ad abbandonare l’Italia”, aveva dichiarato Gianluca Cocco, amministratore delegato di Foodora Italia.

Nel corso del dibattito, il vicepremier Luigi Di Maio sta lasciato aperta la possibilità di dialogare, fino all’ultimo incontro con i rappresentanti dell’azienda e dei sindacati tenutosi il 26 luglio. Ma per il ministro le maggiori tutele garantite ai fattorini non sono in discussione. In caso di mancato accordo, aveva annunciato l’introduzione nel decreto dignità di una norma appositamente varata.