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Francia, Macron annuncia il “congedo di nascita” per entrambi i genitori

emmanuel macron

Il presidente Macron ha dichiarato che verrà istituito un nuovo congedo parentale per combattere la bassa natalità

Il “congedo di nascita” sostituirà l’attuale congedo parentale per contrastare il calo del tasso di natalità in Francia. Sarà una delle prime normative varate dal governo di Gabriel Attal.

Francia, annunciato il “congedo di nascita”

Al fine di combattere la flessione delle nascite nel Paese, il governo ha deciso di sostituire il congedo parentale attulmente in vigore con un “congedo di nascita“. Come spiegato dal presidente Emmanuel Macron, durante la conferenza stampa di inizio anno, sarà “meglio retribuito e più breve dell’attuale congedo parentale, che può durare fino a tre anni e tiene molte donne fuori dal mercato del lavoro“.

Al via al nuovo congedo parentale

Permetterà a entrambi i genitori di stare con il proprio figlio per sei mesi, se lo desiderano“, ha dichirato il capo di Stato, sostenendo che l’attuale congedo “crea molta ansia perché è estremamente breve e mal pagato” e quindi origina “situazioni impossibili“. L’idea dell’Eliseo è quella di “sbloccare gli ostacoli economici e sociali al desiderio di avere figli“. Il congedo era stato preannunciato a novembre, dal ministro della Solidarietà Aurore Bergé, che lo aveva definito un “nuovo diritto” per le famiglie, che sarebbe stato attivabile entro il 2025.

Preoccupa il tasso di natalità

I termini e le condizioni pratiche non sono ancora stati resi noti, ma il governo spera che possa incentivare le nuove nascite. L’INSEE (Institut national de la statistique et des études économiques) ha presentato un report preoccupante. Secondo l’istituto parigino, infatti, il tasso di natalità è diminuito del 7% rispetto al 2022, raggiungendo i livelli più bassi dal dopoguerra. Durante la conferenza stampa Macron ha aggiunto di voler combattere “la piaga dell’infertilità” che colpisce sempre più francesi, con l’obiettivo di lavorare per quello che ha definito un “riarmo demofragico“.