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G7: Draghi indica la rotta all'insegna della fiducia, 'ora crescita e coesione sociale'

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Falmouth, 11 giu. (Adnkronos) (dall'inviata Ileana Sciarra) - Un bilaterale col padrone di casa, Boris Johnson, che spende parole di elogio per la gestione della pandemia nei primi mesi a capo del governo italiano. Un colloquio con il presidente francese Emmanuel Macron, con cui l'intesa &...

Falmouth, 11 giu. (Adnkronos) (dall'inviata Ileana Sciarra) – Un bilaterale col padrone di casa, Boris Johnson, che spende parole di elogio per la gestione della pandemia nei primi mesi a capo del governo italiano. Un colloquio con il presidente francese Emmanuel Macron, con cui l'intesa è forte da sempre, dal primo giorno in cui si è insediato a Palazzo Chigi. Mario Draghi arriva a Carbis Bay per il primo G7 in presenza da premier. Arriva solo, l'unico leader senza first lady al fianco oltre al presidente canadese Justin Trudeau. Interviene alla prima sessione di lavoro sul tema della ripresa economica, un tema che gli è congeniale. Dove promuove, mettendo tutti d'accordo sulla sua linea, "politiche di bilancio espansive per rafforzare la crescita".

E' Johnson a chiedergli un nuovo "whatever it takes", una formula magica per uscire dalla crisi. La pandemia ha falcidiato la ripresa, messo in ginocchio anche le economie più solide, ma Draghi spende parole improntate all'ottimismo e alla fiducia. "Questo è un buon periodo per l'economia mondiale – afferma – La ripresa ha avuto un forte picco e le politiche attuate durante la fase più acuta della pandemia si sono mostrate corrette. Ci siamo concentrati su misure di sostegno rivolte alle imprese e alle persone. Ora ci stiamo orientando sempre di più sulla spesa per gli investimenti e meno su forme di sussidio".

Occorre anche, per Draghi, un cambio di passo in tema di coesione sociale. "In passato, in occasione di altre crisi – rimarca Draghi – nei nostri paesi ci siamo dimenticati della coesione sociale", ora è un "dovere morale" evitare errori del passato. E la crescita, indica ancora l'ex numero uno della Bce, è la strada maestra per assicurare la sostenibilità dei conti pubblici. Passa da qui, la rassicurazione degli investitori e la possibilità di tenere a freno politiche restrittive da parte delle banche centrali. Per questo, è necessario mantenere un quadro di politica di bilancio prudente nel lungo periodo.