> > Giulia Cecchettin, la sorella Elena scrive una lettera: "Un individuo ti ha p...

Giulia Cecchettin, la sorella Elena scrive una lettera: "Un individuo ti ha portata via da me"

Giulia Cecchettin lettera sorella Elena

"Ci deve essere un cambiamento, una rivoluzione culturale...", così la sorella di Giulia Cecchettin, Elena che ha scritto una lettera commovente.

In occasione della giornata contro la violenza sulla donna di sabato 25 novembre la sorella di Giulia Cecchettin, Elena ha scritto una lettera indirizzata alla ventiduenne scomparsa nella quale ha anche invitato a fare una importante riflessione. “Questa casa che fino a poco più di un anno fa era troppo piccola, ora sembra così vuota, così grande e spenta”, ha scritto la giovane che, nei giorni scorsi è stata anche criticata duramente da alcuni esponenti del mondo politico.

Giulia Cecchettin, la lettera commovente della sorella Elena: “Questa casa ora sembra così vuota”

La giovane ha esordito scrivendo parole dalle quali traspaiono parole di una grande tristezza: “Così il vuoto che mi porto dentro per la tua assenza. Così il vuoto di quando ti cerco per raccontarti di quello che mi succede, dimenticandomi che non ci sei più. Così grande, così incolmabile il vuoto che la tua assenza lascia dentro di me. Così grande la rabbia come il dolore nel realizzare che la tua assenza, la tua morte sono state causate da un individuo con un nome e un cognome”.

“Ci deve essere una rivoluzione culturale che insegni il rispetto”

Infine Elena ha puntato l’attenzione sull’importanza di lavorare sull’educazione e al rispetto: “Un individuo che si è sentito autorizzato a portarti via da me. Un individuo ineducato al consenso, al rispetto e alla libertà di scelta. Affinché nessuno più debba sentire il vuoto che sento io, il dolore lancinante che nel buio della mia camera sento incessantemente, dobbiamo reagire. Ci deve essere un cambiamento, una rivoluzione culturale, che insegni il rispetto, l’educazione, l’affettività. Che insegni ad accettare i no, che insegni che le donne non sono proprietà di nessuno”.