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Omicidio Giulia Tramontano, l'amante incastra Alessandro Impagnatiello: "Ho visto i suoi guanti in lattice"

Alessandro Impagnatiello

La collega e amante di Alessandro Impagnatiello ha raccontato l'ultimo incontro con il killer incarcerato per l'omicidio di Giulia Tramontano

Gulia Tramontano aveva scoperto tutto: il suo compagno Alessandro Impagnatiello aveva una relazione clandestina con una sua collega dell’Armani Bamboo Bar. Le due donne si erano incontrate e avevano stretto una sorta di ‘alleanza’ capendo che il barman aveva preso in giro entrambe. La 23enne collega del killer, dopo l’omicidio di Giulia, ha raccontato l’ultimo incontro con l’uomo e i sospetti che aveva.

I sospetti dell’amante su Alessandro Impagnatiello: “Quei guanti in lattice”

Non solo quei messaggi stranissimi che le erano arrivati dal telefono di Giulia dopo che la ragazza era tornata a casa per affrontare Alessandro Impagnatiello, ad insospettire la barista 23enne era stato anche un altro particolare notato durante l’ultimo incontro con il killer. Era lunedì pomeriggio e i due colleghi si erano visti, come sempre accadeva, durante il turno di lavoro. La 23enne aveva già pensato che Alessandro avesse fatto qualcosa di male a Giulia, tanto da avere paura ad aprire la porta all’uomo quando questo si era presentato a casa sua il giorno prima. I sospetti si intensificano ulteriormente quando la ragazza nota dei guanti in lattice blu spuntare dallo zaino di Impagnatiello. La giovane ha dato la sua testimonianza ai carabinieri e ha avuto un ruolo importante nell’incastrare Alessandro Impagnatiello.

I tentativi di depistaggio di Impagnatiello

Dopo l’efferato omicidio consumato sabato sera, Impagnatiello ha dapprima nascosto il corpo di Giulia per poi far trascorrere un giorno prima di denunciare la sua scomparsa ai carabinieri. La sera di sabato, quando l’amante aveva scritto dei messaggi a Giulia dopo il loro incontro, già preoccupata per cosa sarebbe potuto capitarle, l’uomo si era impossessato del cellulare della donna e aveva risposto per conto suo, quando già l’aveva uccisa.