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Giuliano Montaldo, morto il regista di "Sacco e Vanzetti"

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Il mondo del cinema piange Giuliano Montaldo, il regista di "Sacco e Vanzetti"

Proprio nei giorni in cui gli occhi del mondo sono a Venezia per la Mostra del Cinema, il grande schermo piange Giuliano Montaldo, il regista di ‘Sacco e Vanzetti‘ scomparso a 93 anni. L’artista, vincitore di un David di Donatello alla carriera e di uno come migliore attore non protagonista, s’è spento nella sua casa a Roma.

Il mondo del cinema piange a 93 anni Giuliano Montaldo, il regista di “Sacco e Vanzetti

Il regista genovese ha lasciato la vita terrena circondato dalla moglie Vera Pescarolo, che gli è stata accanto fino all’ultimo istante, insieme alla figlia Elisabetta e ai due nipoti Inti e Jana Carboni. In attesa dei funerali, che per volere della famiglia si svolgeranno in forma privata, il mondo del cinema rende omaggio all’artista.

Regista e sceneggiatore apprezzato da tantissimi addetti ai lavori, fece il suo esordio come attore al fianco di Gina Lollobrigida, e in seguito è stato collega di set di Marcello Mastroianni in ‘Cronache di poveri amanti’. L’esordio da regista arrivò nel 1961 con la pellicola ‘Tiro al piccione‘, seguita da ‘Una bella grinta‘ nel ’65.

Particolarmente nota è stata la sua trilogia del potere composta da ‘Dio è con noi’ (1970), ‘Sacco e Vanzetti’ (1971) e ‘Giordano Bruno’ (1973), ma tante sono state le pellicole apprezzate da pubblico e critica firmate dal regista, la cui ultima opera cinematografica è rimasta datata 2011, con ‘L’industriale‘. Indimenticabili le sue collaborazione con il Maestro Ennio Morricone: dei 20 film per il cinema di Montaldo, 16 di questi sono stati musicati da Ennio Morricone, che lo rendono il regista con cui il Maestro ha collaborato maggiormente nel corso della sua carriera.

A coronare la sua carriera da regista è stato il David di Donatello alla carriera ottenuto nel 2007, ma è stato nei panni da attore che ha conquistato il maggior numero di riconoscimenti, tra cui sempre un David vinto nel 2017 come migliore attore non protagonista per la sua interpretazione in ‘Tutto quello che vuoi’ di Francesco Bruni e un Nastro d’Argento speciale per il ruolo nel documentario ‘Quattro volte vent’anni’, diretto da Marco Spagnoli e uscito nel 2012.

Il ricordo a Venezia

Attraverso un comunicato, La Mostra del Cinema e la Biennale di Venezia hanno omaggiato il regista scomparso: “Ha intrecciato la sua carriera con la Mostra di Venezia fin dal sorprendente esordio con Tiro al piccione nel 1961, film riproposto restaurato nel 2019 in Venezia Classici, sezione della quale era stato presidente della giuria nel 2014. In seguito Giuliano Montaldo ha partecipato alla Mostra con altri titoli acclamati quali Gli occhiali d’oro (1987), premiato con l’Osella d’oro per la scenografia e i costumi, e Tempo di uccidere (1989), tratto dal libro premio Strega di Ennio Flaiano. Nel 2008 ha presentato il documentario L’oro di Cuba“.