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Giuseppe Conte tornerà a fare lezione all’università di Firenze il 19 aprile

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte tornerà a fare lezione all’università di Firenze il 19 aprile nell'ambito del corso di Diritto privato del collega Vincenzo Putortì

Giuseppe Conte tornerà a fare lezione all’università di Firenze il 19 aprile con una lezione su “Introduzione al contratto: autonomia privata e regolazione del mercato”. Il professor Conte, professore ordinario di Diritto privato all’Università di Firenze e  premier per due volte, la terrà online il 19 aprile prossimo all’ateneo fiorentino. La notizia è stata pubblicata oggi, 15 aprile, dalla Nazione. L’ex premier, secondo quanto appreso, terrà la lezione nell’ambito del corso di Diritto privato del collega Vincenzo Putortì. E per l’ex premier si tratterà dunque di un vero e proprio  ‘ritorno’. 

Conte tornerà a fare lezione: un ritorno virtuale

Certo, date le modalità telematiche legate alla pandemia sarà un ritorno virtuale e poco consono forse ad un momento che avrebbe richiesto maggior “plasticità”, ma pur sempre di un ritorno a casa si tratterà. Questo dopo la lectio magistralis del 26 febbraio scorso, lectio molto “sul pezzo” e dedicata alla “Tutela della salute e salvaguardia della economia: lezioni dalla pandemia”. Secondo le informazioni mainstrem di queste ore il professor Giuseppe Conte terrà altre lezioni, tuttavia il calendario delle stesse non è stato ancora reso noto. Da un punto di vista burocratico e formale l’aspettativa di Conte dall’Università si è conclusa automaticamente quando ha lasciato l’incarico di premier. 

L’aspettativa in caso di impegno col M5S

Riscatterebbe nel momento in cui assumesse l’incarico alla guida di un partito. L’eventualità in punto di diritto amministrativo era già stata spiegata spiegato dal rettore di Firenze Luigi Dei lo scorso 26 febbraio: “Se Conte diventasse segretario o presidente di un partito che ha rappresentanti in Parlamento, c’è una legge, la 382 del 1980, che lo rimanda in aspettativa obbligatoria, quindi non vedo il problema. È un’aspettativa automatica”. La replica aveva assunto quel tono perché in molti gli avevano chiesto in quell’occasione di un eventuale conflitto di interessi tra il ruolo di Conte come docente di diritto privato e un suo ipotetico impegno politico nel M5S.