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Giustiziato negli Stati Uniti per omicidio: dopo la morte la scoperta del DNA che lo scagiona

Giustiziato negli Stati Uniti, le novità sul caso di Ledell Lee

Giustiziato negli Stati Uniti quattro anni fa. A distanza di tempo emergono novità sul caso di Ledell Lee.

Un uomo è stato giustiziato negli Stati Uniti, ma si è sempre dichiarato innocente per oltre 20 anni. Il protagonista della vicenda è Ledell Lee, deceduto dopo l’iniezione letale quattro anni fa. A distanza di tempo, però, emergono nuovi dettagli sulla vicenda. L’uomo è stato giudicato colpevole per l’omicidio e lo stupro di Debra Reese avvenuto nel 1993 nella zona di Little Rock. 

Giustiziato negli Stati Uniti, la storia 

Secondo quanto riportato da alcuni organi d’informazione statunitensi, la famiglia dell’uomo avrebbe chiesto di esaminare i capelli trovati sul bastone indicato come l’oggetto del massacro della donna. L’eventualità di trovare delle impronte digitali è stata richiesta più volte, ma nulla è stato fatto per anni.

Giustiziato negli Stati Uniti, le novità a distanza di anni 

La giustizia locale ha ritenuto già sufficienti alcune testimonianze contro l’uomo. Dopo ben quattro anni dall’esecuzione spuntano diversi dubbi sulla vicenda. Le indagini scientifiche hanno scoperto che i capelli e le impronte trovate non corrispondono a Ledell Lee, stessa cosa dicasi per il DNA scoperto sulla camicia utilizzata per avvolgere e nascondere il bastone.

Giustiziato negli Stati Uniti, il processo e la scoperta 

Il passato turbolento dell’uomo – DNA scoperto in altri tre casi di stupro – ha di conseguenza aumentato i sospetti contro Ledell Lee che abitava, inoltre, vicino la casa della vittima. La condanna alla pena capitale è stata decisa durante un secondo processo. 

Alcuni testimoni oculari hanno dichiarato di aver visto l’uomo entrare nella casa di Debra, ma molti sono i dubbi a riguardo. L’uomo è stato riconosciuto dai testimoni, ma l’omicidio è accaduto di notte e quindi con una luminosità non del tutto ottimale. 

Altre vicende

La Corte d’Appello negli Usa ha condannato alla pena di morte Lisa Montgomery. Si tratta di un evento che non accadeva ormai da decenni (l’ultima donna condannata agli inizi degli anni Cinquanta), ma comunque piuttosto raro sul suolo statunitense. Lisa Montgomery ha ricevuto la pena capitale dopo lo strangolamento di una donna incinta nel Missouri nel 2004. Il terribile gesto non ebbe però fine perché la vittima ricevette il cesareo e il conseguente rapimento del bambino in grembo. I legali della Montgomery, dopo la scelta della nuova data, hanno presentato ricorso e si oppongono alla decisione della Corte.

Di recente, in Giappone, il killer di Twitter è stato condannato a morte dopo i terribili omicidi commessi ai danni di persone fragili.