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Gli orti metropolitani, cosa sono e come funzionano

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In un mondo sempre più urbanizzato, dove il cemento sembra aver preso il sopravvento sulla natura, la necessità di ricreare angoli di verde sta diventando sempre più impellente. Gli orti metropolitani, rappresentano una risposta a questa esigenza

In un mondo sempre più urbanizzato, dove il cemento sembra aver preso il sopravvento sulla natura, la necessità di ricreare angoli di verde sta diventando sempre più impellente. Gli orti metropolitani, rappresentano una risposta a questa esigenza, unendosi alla corrente del pensiero green e alla filosofia della sostenibilità. Essi rappresentano vere e proprie isole di biodiversità nel cuore delle nostre città, offrendo non solo un rifugio per la fauna locale, ma anche uno spazio vitale per gli abitanti delle metropoli.

Nel corso di questo articolo, esploreremo come gli orti metropolitani siano diventati non solo una risorsa preziosa per la rigenerazione urbana, ma anche un potente strumento di educazione e di integrazione sociale.

Il Principio e le Funzioni degli Orti Metropolitani: Oltre la Semplice Coltivazione

Gli orti metropolitani, o orti urbani, nacquero nel 1800 in Germania. In Italia arrivano nella Seconda Guerra Mondiale, con la campagna “Orticelli di guerra”. Qui, il verde pubblico è stato messo a disposizione della popolazione per la coltivazione della verdura, anche se dopo quest’esperienza non furono più utilizzati, fino a oggi. Gli orti metropolitani sono molto più di semplici spazi di coltivazione all’interno delle città. Si basano su un insieme di principi fondamentali e svolgono molteplici funzioni, lavorando per trasformare spazi urbani inutilizzati o abbandonati in aree produttive e vivibili. Questi orti sono intesi come un tassello chiave nel disegno di città più sostenibili, attente all’ambiente e alle relazioni sociali.

Gli orti urbani hanno l’intento di creare un ambiente sano, andando a migliorare la qualità dell’aria con una maggior produzione di ossigeno. Essi contribuiscono anche all’equilibrio dell’ecosistema locale, offrendo rifugio a molte specie di insetti impollinatori e uccelli. Inoltre, con la loro capacità di assorbire l’acqua piovana, riducono il rischio di allagamenti e mitigano l’effetto “isola di calore” tipico delle aree urbane, in cui si raggiungono anche picchi di calore elevati.

Dal punto di vista sociale, bisogna precisare, gli orti metropolitani assumono un ruolo di aggregazione e di inclusione. Sono spazi che favoriscono l’integrazione e la cooperazione tra gli abitanti di un quartiere, indipendentemente dalla loro età, origine o background culturale. Gli orti metropolitani forniscono un luogo dove i cittadini possono interagire, imparare, condividere e collaborare, contribuendo a rafforzare il senso di comunità e a combattere la solitudine e l’alienazione che spesso caratterizzano la vita in città.

I Frutteti Solidali di Procter & Gamble

Particolare attenzione sarà data al progetto dei frutteti solidali di Procter & Gamble (P&G), una iniziativa che si inserisce perfettamente in questo contesto, valorizzando l’idea dell’agricoltura urbana e portando benefici tangibili alle comunità locali. Questi sono un esempio notevole di impegno proveniente da Procter & Gamble, con il suo programma di frutteti solidali. Attraverso la creazione di questi frutteti in diverse città, P&G mira a promuovere la biodiversità e l’autoproduzione alimentare, sensibilizzando allo stesso tempo la comunità sulle questioni di sostenibilità, oltre a promuovere l’inclusione sociale.

I frutteti solidali di P&G non solo forniscono frutta fresca alle comunità locali, ma contribuiscono alla lotta contro la povertà alimentare, offrendo un accesso gratuito e diretto a risorse alimentari fresche e nutrienti. Come se non bastasse, l’impatto sociale è enorme: sono stati creati ben 30 posti di lavoro in più. La gestione è in mano a cooperative che si occupano di promuovere il progetto e prendersene cura, aiutando soggetti fragili e che possono subire emarginazione sociale, come persone con disabilità, malattie mentali e dipendenze patologiche.

Insomma, parliamo di un progetto rivolto non solo alla riqualificazione dell’ambiente, tutelandolo, ma dando nuova vita a moltissime persone all’interno della società, come migranti, ex detenuti.