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Gomorra 3: le riprese nel cimitero di Chiaiano fanno scattare le polemiche

Gomorra 3: le riprese nel cimitero di Chiaiano fanno scattare le polemiche

È subito polemica per le riprese della terza stagione della serie tv "Gomorra" a Chiaiano. I cittadini del luogo avrebbero lamentato diversi disagi.

È grande attesa, tra i fan, per la terza stagione della serie tv “Gomorra”. Un’attesa che, dagli ultimi mesi a questa parte, si fa sentire anche tra i napoletani. In queste settimane, infatti, mentre la seconda tornata di episodi sta andando in onda su Rai 3, nella città di Napoli, si è già potuto assistere a diversi set allestiti per le riprese. Come quello che ha avuto luogo al Vomero, in via Kerbaker, ad esempio. Ma sono altre, le riprese che hanno generato polemiche. E non poche.

I dettagli della contestazione

Secondo quanto dichiarato da Apostolos Paipais, presidente della VIII Municipalità di Napoli, la troupe della serie tv avrebbe girato alcune scene all’interno del cimitero di Chiaiano. E senza che l’istituzione ne fosse a conoscenza. “Abbiamo appreso solo questa mattina – ha dichiarato Papais – delle riprese della fiction ‘Gomorra’ nel quartiere di Chiaiano. E ne siamo rimasti sconcertati. Innanzitutto, i mezzi della produzione hanno ostacolato l’ingresso della Scuola Media Aliotta, creando diversi disagi alle famiglie e ai docenti. Abbiamo preteso subito delle spiegazioni. Perché l’amministrazione comunale ha rilasciato le relative autorizzazioni senza avvertire la municipalità? Poi ci siamo recati al cimitero di Chiaiano. Qui, mezzi e uomini della fiction, senza rispetto per il luogo sacro, entravano e uscivano a piacimento, col materiale cinematografico e profanando, a nostro avviso, uno dei luoghi simbolo della cultura Cristiana”.

A sottoscrivere le dichiarazioni di Paipais, anche l’assessore Giovanni Pagano e i consiglieri De Vito e Di Guida. I contrasti, quindi, si sarebbero verificati tra la municipalità e il Comune di Napoli, piuttosto che tra le istituzioni e la produzione della serie tv “Gomorra”. “Ci siamo immediatamente dissociati, di concerto coi cittadini locali, nei confronti di quel flusso continuo di mezzi di produzione che creava solo disagi alla viabilità e alla quiete pubblica. Inoltre, abbiamo fatto richiesta di visionare la documentazione e le concessioni che hanno permesso a una troupe di accedere all’interno del cimitero per le riprese di una fiction sulla criminalità organizzata. Il nostro non è un attacco nei confronti di chi lavora. Ciò nonostante, è inaccettabile che si invadano delle aree cittadine in questo modo”.