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Grandi comuni, in arrivo più tasse per sanare i conti in rosso

Il ministro dell'Economia Daniele Franco

Il Mef guidato da Daniele Franco e il legiferato offrono una possibilità ai grandi comuni con l'arrivo di più tasse per sanare i conti in rosso

Grandi comuni, in arrivo più tasse per sanare i conti in rosso con una norma “salva città” inserita in capitolo del Decreto energia che punta a migliorare i servizi e far quadrare i bilanci. L’obiettivo finale che fa in prosecuzione con le misure del Mef guidato da Daniele Franco e sui cui ha lavorato la vice ministro Laura Castelli e l’utilizzo ottimale dei fondi del Pnrr. Un vero “scambio” offerto alle amministrazioni locali, come lo definisce il Messaggero, a cui viene offerta la possibilità di decidere. In ordine a cosa? 

Grandi comuni, in arrivo più tasse

All’imposizione di nuove tasse ai cittadini per avere i bilanci in ordine. La norma riguarda i capoluoghi di Provincia. Ad essere interessati sono principalmente 14 comuni ma non sono escluse grandi realtà metropolitane sia pur con dei distinguo normativi. Di quali comuni si tratta? Di quelli nel 2020 hanno avuto un disavanzo pro capite superiore ai 500 euro. Sono Alessandria, Rieti, Frosinone Frosinone, Chieti, Salerno, Avellino, Andria, Lecce, Brindisi, Potenza, Vibo Valentia, Catanzaro, Agrigento e Nuoro. Il criterio sul disavanzo è fissato su quello del 2020  approvato e trasmesso al 30 aprile alla Banca dati delle amministrazioni pubbliche presso il Mef. 

La norma ad hoc per le città metropolitane

E le altre città che rientrano in categoria? Ci sono anche Napoli, Reggio Calabria, Torino e Palermo, solo che essendo città capoluogo di area metropolitana, hanno il cappello giuridico di un’altra norma specifica inserita nell’ultima legge di Bilancio. E Roma? Non fa storia, perché ha regole tutte sue e perché ha un deficit pro capite inferiore al tetto della norma. Quali tasse e voci andrebbero ritoccate? Addizionale Irpef, canoni di locazione e di concessione, riscossione incrementata, riduzione del 2% delle spese di gestione, razionalizzazione delle partecipate, snellimento delle posizioni dirigenziali, contenimento della spesa per il personale e razionalizzazione degli spazi per risparmiare sugli affitti.