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Grazie ai funghetti allucinogeni un daltonico inizia a vedere i colori: ecco la storia del 35enne statunitense

Funghi nel bosco

I funghetti allucinogeni giovano ad un 35enne daltonico che finalmente può vedere colori mai visti.

Una notizia incredibile giunge dagli Stati Uniti d’America (USA): un uomo di 35 anni daltonico è riuscito a vedere dei colori mai visti prima grazie all’assunzione di funghetti allucinogeni. Questo miglioramento non ha sorpreso gli scienziati che stanno studiando gli effetti psichici potenzialmente positivi delle sostanze contenute nei funghi allucinogeni.

Grazie ai funghetti allucinogeni un daltonico inizia a vedere i colori: ecco la storia del 35enne statunitense

I funghetti allucinogeni, in Italia totalmente illegali a causa degli effetti dannosi al sistema neurologico, sono ampiamente utilizzati e legalizzati in altre parti del mondo. Così, un 35enne, ha affermato di aver migliorato il suo daltonismo grazie all’assunzione di funghetti. Il contenuto del funghetto allucinogeno è altamente psichedelico e psicoattivo, molti funghi infatti contengono psilocibina o acido lisergico, meglio noto come LSD.

Chi ha condotto gli studi

Al netto dei danni, il 35enne ha avuto solo effetti positivi, ma gli scienziati mantengono comunque alta la guardia verso queste sostanze anche se si stanno studiando i potenziali benefici. Si legge su Fanpage, che le ricerche sul 35enne sono condotte dal Center for Behavioral Health – Neurological Institute della Cleveland Clinic che sta collaborando con il Dipartimento di Salute Comportamentale – Scuola di Sanità Pubblica dell’Università dell’Alabama.

Il test di Ishihra e l’affidabilità dei risultati

Il soggetto interessato si è sottoposto al test di Ishihra per monitorare la sua percezione dei colori prima e dopo l’assunzione di funghi allucinogeni. I suoi risultati sono stati sorprendenti e sono stati quasi costanti per un anno intero. Questo test, però, non rappresenta una certezza in quanto è fatto in autonomia. Inoltre, stiamo parlando di un solo caso clinico su tante persone affette da daltonismo e quindi, oltre a non esserci margini di paragone, non vi sono evidenze statistiche.