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Grecia, bruciati 81mila ettari e 20 morti: è l'incendio europeo più vasto di sempre

Le autorità greche dichiarano: "L'incendio è fuori controllo"

Le autorità greche dichiarano: "L'incendio è fuori controllo"

Quello che si è sviluppato, undici giorni fa, nella regione di Alessandropoli e nella foresta protetta di Dadia è il più grande incendio mai registrato in Europa dal 2000.

Le fiamme, che hanno bruciato 81mila ettari di terreno, hanno già provocato venti morti: 19 migranti, tra i quali due bambini, e un pastore che voleva mettere in salvo il suo gregge.

Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, durante una riunione ministeriale, ha discusso della riforestazione necessaria dopo gli incendi.

Il ministro dell’Ambiente, Theodoros Skylakakis, ha annunciato che, nelle regioni interessate, dovranno iniziare i lavori anti-alluvioni per evitare le frane delle prime piogge autunnali.

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Incendio fuori controllo

Le autorità greche hanno dichiarato che l’incendio è fuori controllo. Il rogo nei pressi di Alessandropoli è iniziato il 19, ma nelle ultime due settimane gli incendi boschivi che hanno colpito la Grecia sono stati centinaia.

Per contrastare gli incendi, l’Unione Europea ha inviato sul territorio greco 407 vigili del fuoco, 11 aerei antincendio e 62 veicoli provenienti da diverse zone d’Europa.

La reazione dell’estrema destra

I roghi hanno provocato una reazione dell’estrema destra, che ha accusato i migranti. Molti incendi sono divampati attraverso il confine con la Turchia.

Gli estremisti greci, però, non spiegano il perché i migranti dovrebbero appiccare il fuoco.

Arrestato un uomo che, sui social, aveva diffuso un video dove mostrava di aver rinchiuso 25 migranti.

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