Giampiero Casoni L’indiscrezione sarebbe clamorosa, Beppe Grillo convoca i ministri M5s e potrebbe non essere solo prammatica, ma il preludio di un Movimento Cinquestelle avviato verso l’uscita dal governo. Secondo molti media Il garante sarebbe stato spinto alla decisione dalle voci insistenti a favore della clamorosa scelta, ma procediamo con ordine. La notizia del summit di oggi pomeriggio, 29 giugno, ha fatto il giro delle agenzie a cominciare dall’Ansa. Il dato crudo è che Grillo ha già incontrato in il leader Giuseppe Conte e i dirigenti del Movimento, poi a seguire gli eletti alla Camera e al Senato.
Aria si terremoto politico: Grillo convoca i ministri M5s
Ovvio quindi che toccasse e tocchi ai ministri rimasti dopo il “lascio” dei sodali di Luigi Di Maio, vale a dire Fabiana Dadone, Federico D’Incà e Stefano Patuanelli. Le voci romane però dicono un’altra cosa molto meno protocollare: che Grillo potrebbe valutare una netta presa di distanze dal governo voluta da Giuseppe Conte e perorata da molti parlamentari. Da quelli e da persone non iscritte al partito ma molto ascoltate nell’area M5s, cioè Marco Travaglio e lo stesso Alessandro Di Battista. Insomma, per ora solo “boatos” ma pare proprio che il leit motiv del faccia a faccia coi ministri sarebbe quello del possibile ritiro della delegazione o quanto meno di una valutazione dello stesso.
Chi vorrebbe uscire subito e chi no
Patuanelli e Dadone sarebbero per mollare Mario Draghi subito, più cauto D’Incà. Su tutto c’è poi la vicenda della senatrice Paola Taverna, con la la pubblicazione e cancellazione quasi immediata di un post sulla pagina Facebook in cui la vicepresidente di Palazzo Madama avrebbe attaccato Grillo, salvo poi spiegare che quelle erano le parole di un membro dello staff poi allontanato.
