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Guatemala come Pompei: i danni dell'eruzione

guatemala vulcano

Con moltissimi paesi sepolti sotto la cenere e la lava, si tratta della peggiore eruzione dal 1974: per il Guatemala si prospetta il peggio

Si tratta di una vera e propria catastrofe quella del Guatemala, paragonata subito a quella occorsa 2000 anni fa a Pompei. Il Volcan de Fuego, attivo nel sud-ovest della nazione, è esploso nella sua eruzione più violenta da 40 anni a questa parte. Sono stati sepolti sotto ceneri e lava interi paesi limitrofi, ma soprattutto sono morte almeno 69 persone. Solo 17 sono tuttavia i cadaveri al momento identificati. Per via delle ceneri incandescenti e della lava, le vittime sono infatti rimaste sfigurate. Si procederà ora alla loro identificazione tramite Dna, come hanno fatto sapere dall’Istituto Forense Nazionale guatemalteco.

Guatemala: la cenere che ricopre tutto

Le tappe dell’eruzione

I soccorritori si trovano ancora al lavoro sul posto. Adesso la paura maggiore riguarda il bilancio finale, che si teme possa essere molto più grave di quello preventivato. Tutto ha avuto inizio alle 11 del mattino di domenica 3 giugno, quando erano all’incirca le 19 in Italia. In quel preciso momento il livello di attività del vulcano è aumentato in modo esponenziale. Si è così venuta a creare una colonna di ceneri che ha raggiunto i 10mila metri di altezza. Un’ora dopo è poi iniziata l’eruzione vera e propria. Solo due ore dopo il flusso piroclastico ha superato gli argini della Barranca Grande, mentre la colata lavica spargeva già morte e distruzione nei dintorni della montagna.

eruzione Guatemala

Con temperature fra i 900° e 1200°, la colata ha letteralmente sepolto alcuni paesi sui fianchi del Volcan de Fuego. Nel contempo le ceneri prodotte dall’eruzione hanno raggiunto un perimetro di circa venti chilometri intorno al vulcano stesso. Le autorità si sono viste nella necessità di chiudere l’aeroporto di Città del Guatemala.

Guatemala: soccorritori al lavoro

Alle 7.30 del mattino di lunedì 4 giugno il Coordinamento Nazionale per la Riduzione dei Disastri ha dichiarato conclusa l’eruzione del vulcano. Si è trattato della più violenta manifestazione dal 1974. Si continua tuttavia a mantenere un monitoraggio costante della situazione, che registra ogni ora dalle 5 alle 7 fra esplosioni deboli, moderate e forti. Secondo il bilancio ufficiale diffuso dal Coordinamento, i morti finora accertati sono in totale 33. A loro bisogna però aggiungere 46 feriti, oltre 3000 evacuati e 1689 persone accolte nei rifugi. Tuttavia i media locali temono il peggio.

Vulcan de Fuego, Guatemala

Disastri e paura

Fonti dei pompieri indicano per esempio che nella piccola località di San Miguel de los Lotos, sepolta da ceneri e lava, sarebbero stati ritrovati altri 29 cadaveri, fra cui anche bambini. Il presidente del Guatemala Jimmy Morales ha decretato intanto lo stato di calamità naturale per i tre dipartimenti che si trovano intorno al Volcan de Fuego. Sono inoltre stati istituiti tre giorni di lutto nazionale per le vittime dell’eruzione. Morales si è anche recato con la moglie presso il dipartimento di Esquintla. Qui ha fatto visita di persona ad alcuni dei luoghi maggiormente colpiti dal disastro.