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Anche in Russia cresce la paura per le conseguenze che porterà la guerra in Ucraina e nel Paese si vedono le prime reazioni significativve di intellettuali e personaggi famosi.
Guerra in Ucraina, le reazioni degli intellettuali e vip russi
In Russia le parole “shock” e “vergogna” sono le più utilizzate nelle interviste e sui social network dagli intellettuali e vip per definire il proprio stato d’animo nei confronti della guerra in Ucraina.
Per esempio, il conduttore tv Ivan Urgant, famoso per i suoi show parodistici in lingua italiana, ha sospeso il suo programma nonostante la rete abbia garantito la propria contiuità di trasmissione e pubblicato su Instagram un post con la semplice didascalia “No alla guerra”, accompagnato da un quadrato nero.
Elena Kovalskaya, direttrice del teatro Meyerhol di Mosca si è dimessa in segno di protesta, mentre la giornalista Elena Chernenko che lavora al quotidiano Kommersant (di proprietà dell’oligarca Alisher Usmanov) è stata espulsa dal Ministero degli Esteri, dopo aver lanciato una petizione contro la guerra.
La condanna dagli oligarchi
Le sanzioni che la Nato rilascerà alla Russia colpiranno gli oligarchi, e già hanno colpito per esempio Roman Abramovich, magnate russo che dopo 20 anni ha dovuto lasciare il Chelsea.
Su social non si è fatta attendere il commento al veleno della figlia Sofia: “La Russia vuole la guerra con l’Ucraina- con la parola ‘Russia’ barrata e sostituita da ‘Putin’-“la più grande e più efficace bugia della propaganda del Cremlino è che la maggior parte dei russi sono con Putin“.
Il sondaggio prima della guerra
Prima ancora che scoppiasse la guerra, un sondaggio del Levada aveva rilevato che il 45% dei russi era a favore del riconoscimento delle due repubbliche separatiste del Donbass, mentre per il restante 55% il conflitto era da evitare in modo assoluto