> > Il Codacons denuncia l'extra-prezzo sulla scelta del posto

Il Codacons denuncia l'extra-prezzo sulla scelta del posto

aeroporti

Ma intanto torna a preoccupare il Covid: secondo gli esperti un'estate senza turisti inglesi a causa della variante indiana rischia di costare 1,5 miliardi

Il Codacons ha presentato un esposto ad Enac e Antitrust contro l’extra-costo chiesto dalle compagnie aeree ai passeggeri che vogliono scegliere il posto a sedere sui voli. “La volontà delle compagnie aeree di garantirsi ad ogni costo nuovi introiti sembrerebbe aver condotto gli operatori del settore a porre in essere pratiche commerciali scorrette nei confronti dei consumatori al fine di “imporre”, nella sostanza, il pagamento di costi aggiuntivi rispetto a quelli pubblicizzati per le varie tratte – spiega il Codacons nell’esposto – In proposito si rileva che seppure è vero che non sussiste alcun obbligo per l’utente di pagare un costo extra per il sedile, in quanto, in difetto dell’acquisto, le compagnie assegnano comunque automaticamente il posto al momento del check-in, è altrettanto vero che nella maggioranza, se non nella totalità dei casi, i posti assegnati risultano essere i più stretti, scomodi e/o mal posizionati, come la poltrona nella fila centrale o in fondo al velivolo, essendo, evidentemente, i migliori riservati a chi intende versare somme aggiuntive”. “E così la quasi totalità dei passeggeri che, ad esempio, viaggia con figli minori, ovvero non vuole volare in fondo al velivolo in posti stretti e scomodi, o ancora ha specifiche esigenze che non gli consentono di viaggiare nei posti automaticamente assegnati, nonché quei passeggeri che, in ragione del delicato periodo storico correlato alla emergenza epidemiologica e della necessità di rispettare le misure di contenimento, vogliono assicurarsi di essere seduti vicini ai propri conviventi piuttosto che ad estranei, sono di fatto costretti a corrispondere le somme aggiuntive per la scelta del posto a sedere – prosegue l’esposto – Somme che peraltro, in taluni casi, finiscono per avere un costo pari o finanche superiore al biglietto aereo. Il comportamento posto in essere dai vettori, per quanto detto, sembrerebbe integrare una pratica commerciale scorretta idonea a falsare in maniera apprezzabile il comportamento economico del consumatore”. Per tale motivo il Codacons ha chiesto ad Enac e Antitrust di aprire una apposita istruttoria per la possibile fattispecie di pratica commerciale scorretta, e di compiere tutti i controlli necessari a verificare la correttezza dell’operato delle compagnie aeree.

Variante indiana, l’estate senza turisti inglesi costa 1,5 miliardi all’Italia

Una estate senza inglesi costa 1,5 miliardi all’Italia per le mancate spese nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento alla necessità di reinserire la quarantena per chi arriva dall’Inghilterra nel caso di forte aumento dei casi per la cosiddetta variante indiana annunciata dal premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del G7.

Prima della pandemia erano oltre 2,1 milioni i cittadini della Gran Bretagna in viaggio in Italia durante i mesi di luglio, agosto e settembre con le mete privilegiate che sono le città d’arte ma gli inglesi apprezzano molto anche le campagne italiane e prestano particolare attenzione alla qualità dell’alimentazione per la quale destinano una quota elevata della spesa durante la vacanza. Gli effetti rischiano di farsi sentire anche dal venir meno della leva positiva del turismo sulle esportazioni nazionali con i turisti che al ritorno in patria cercano sugli scaffali i prodotti gustati durante il viaggio.

La Gran Bretagna si classifica al quarto posto tra i partner commerciali del Belpaese per cibo e bevande dopo Germania, Francia e Stati Uniti. Dopo il vino, con il prosecco in testa, al secondo posto tra i prodotti agroalimentari italiani più venduti in Gran Bretagna ci sono i derivati del pomodoro, ma rilevante è anche il ruolo della pasta, dei formaggi, salumi e dell’olio d’oliva e il flusso di Grana Padano e Parmigiano Reggiano.