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Il confine tra gioco da casinò e intrattenimento nei locali pubblici: la posizione della Regione Toscana

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È ancora in corso la discussione a proposito dell’equiparazione, a livello legale, del gioco d’azzardo con altre forme di intrattenimento. Dalla Regione Toscana, nelle ultime settimane, è intervenuto il consigliere regionale Fausto Merlotti, il quale denuncia la paradossalità della situazione.

A partire dal 1° giugno, molte attività come bar e circoli presenti in Toscana hanno deciso di ritirare dai propri locali biliardini, freccette, ping-pong e flipper. Il motivo è ancora oggi oggetto di discussione: il Governo italiano ha recentemente deciso di equiparare, a livello legale e fiscale, l’intrattenimento da bar al gioco d’azzardo. I locali che vogliono continuare a ospitare biliardini e giochi simili dovrebbero quindi pagare la licenza, proprio come sono tenuti a fare nel caso delle slot, clicca su Casinononaams.co per leggere più. Ma è giusto chiedere agli esercenti di pagare la stessa quota per altri giochi?

Gioco d’azzardo e intrattenimento: dove tracciare la linea di confine

Per comprendere meglio la situazione apparentemente paradossale che si è creata a partire dal mese di giugno di quest’anno va analizzato il provvedimento del Governo. Secondo i portavoce del Governo, il provvedimento non porterebbe alcuna variazione alla legge già in vigore.

L’unica variazione sarebbe semplicemente mettere in atto una decisione già presa più di venti anni fa, la quale stabiliva che i gestori dei locali come bar e circoli fossero tenuti a pagare una tassa aggiuntiva su biliardini, ping-pong, freccette, flipper e altre forme di intrattenimento. La tassa da pagare sarebbe la stessa che gli esercenti sono tenuti a pagare per ospitare nei locali videopoker e slot machine.

Non vi sarebbe dunque nessuna novità introdotta a partire da quest’anno. La poca chiarezza intorno all’intera questione fa però parlare una figura di spicco della Regione Toscana.

Il consigliere regionale della Regione Toscana “Attendo fiducioso l’atto di rettifica”

Fausto Merlotti, consigliere regionale della Regione Toscana, sostiene che sia ingiusto equiparare a livello fiscale gioco d’azzardo e altre forme di intrattenimento come il biliardino e le freccette. Si apre quindi una discussione a proposito del gioco d’azzardo tra alcuni rappresentanti della Regione Toscana e il Governo italiano. Cosa rende legittima l’imposizione di una tassa appositamente studiata per il gioco d’azzardo? E cosa differenzia le slot machines, i videopoker e i casinò online da altre forme di intrattenimento presenti nei luoghi pubblici?

È proprio su queste domande che si gioca la discussione in corso. I difensori delle forme di intrattenimento non legate al gioco d’azzardo difendono biliardini, flipper, ping-pong e freccette invocando la semplicità e immediatezza di tali giochi. In realtà, queste caratteristiche non sono sufficienti a distinguere il gioco d’azzardo dalle altre forme di intrattenimento. I moderni giochi d’azzardo, infatti, sanno essere altrettanto divertenti, semplici e immediati. Allo stesso tempo, anche il gioco d’azzardo non è questione di semplice fortuna: esistono infatti giochi di abilità.

Non è sempre facile tracciare una linea di distinzione tra le forme di intrattenimento nei locali pubblici e i giochi da casinò. Una cosa è certa: la questione rimarrà materia di discussione ancora per un lungo periodo di tempo.