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Il Corsera svela il mercato del sesso a scuola

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E’ molto forte l’inchiesta del Corriere della Sera su i minori e il sesso. Soprattutto perché secondo il quotidiano, una parte rilevante lo ha la scuola. Il Corsera denuncia come il rapporto sessuale per i più giovani passi telefonini e web. Il perché di questa precoce attrazione verso il se...

E’ molto forte l’inchiesta del Corriere della Sera su i minori e il sesso. Soprattutto perché secondo il quotidiano, una parte rilevante lo ha la scuola.
Il Corsera denuncia come il rapporto sessuale per i più giovani passi telefonini e web. Il perché di questa precoce attrazione verso il sesso sarebbe da attribuire a televisione, internet, social network, videoclip. Tutto sembra accelerare la maturazione sessuale dei ragazzi. Uno studio dell’Istituto superiore di Sanità evidenzia che «l’età del primo rapporto sessuale si è abbassata a 13 -14 anni». A metà degli anni ’70 raggiungeva a malapena i 20-21 anni. Ma i ragazzi d’oggi non possono fare a meno di condividere in diretta tutto ciò che accade loro, così il telefonino diventa l’occhio del loro Big Brother.

Il centro di aggregazione dove girare questi sexy documentari è senz’altro la scuola, sempre secondo il Corriere della Sera. I ragazzi, infatti, usano i video con un certo orgoglio. Li girano da soli e poi li usano come merce di scambio con i coetanei. Secondo il Corsera esiste quindi un vero mercato di video hard delle compagne di classe. Tra spogliarelli, manovre di sesso orali, vere o presunte, i video si animano di pose sempre più osè. Sullo sfondo il professore spiega la lezione.
Dal telefonino al web il passo è fin troppo breve. «Questi ragazzi non conoscono i rischi rilevanti di un comportamento del genere – commenta il Garante della Privacy Francesco Pizzetti -. Devono essere consapevoli che un domani questi video potrebbero essere conosciuti dal datore di lavoro, dal padre del ragazzo con cui vorrebbero fidanzarsi o il fidanzato stesso. Dalla rete è difficile se non impossibile eliminare un documento. Ma ci sono anche problemi di carattere giuridico perché la pubblicazione sul web del video della compagna di classe può integrare reati di pornografia, di corruzione di minore, e altro ai quali si va a rispondere in Procura».

Fonti Corriere della Sera