Come Roberto Benigni ne “La vita è bella”, solo che il racconto di Fabiana non è stato un film: la donna ha fatto credere al figlio che l’alluvione fosse un gioco ed alla fine è riuscita a salvarlo con l’aiuto di soccorritori e persone coraggiose. Lo stratagemma della madre dei piccolo di 3 anni salvato a Cesena è stato spiegato a Pomeriggio Cinque. Ha raccontato Fabiana a Barbara D’Urso: “Era l’una circa. L’acqua saliva sempre di più, abbiamo lasciato casa non sappiamo neanche noi come”.
Fa credere al figlio che l’alluvione era un gioco
La donna è nel novero delle persone colpite dall’alluvione in Emilia Romagna e in città con il maltempo era esondato il fiume Savio, rompendo gli argini nel centro cittadino. L’acqua era arrivata dovunque e Fabiana ha raccontato: “La porta era bloccata: il mio compagno ha usato dei cacciaviti per riuscire a scardinarla e a farci uscire. Quando siamo usciti fuori, il fiume ci ha risucchiato. C’era anche molta corrente non riuscivo a nuotare con mio figlio in braccio”. Poi la donna ha spiegato: “Soffro d’asma e avevo paura di non potercela fare”.
La decisione di tornare indietro e il cuoco
“Allora sono tornata indietro, sugli scalini, e ho lanciato un urlo disumano. Per fortuna sono riuscita a tranquillizzare mio figlio facendogli credere che è tutto un gioco“. Poi le urla: “Aiuto, prendere mio figlio”. A quel punto un cuoco è corso in loro aiuto. Ha detto ancora Fabiana: “Quando ho visto il ragazzo che ci ha salvato sapevo che ci avrebbe salvato perché è molto alto, vorrei incontrarlo per abbracciarlo e ringraziarlo“. Fabiana e suo figlio hanno trovato accoglienza nel Convento dei Frati Cappuccini.