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Il tema del caro bollette torna nel dibattito politico. Cosa farà il governo Draghi?

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Caro bollette, partiti in pressing sul governo: "Subito più fondi". Si apre una trattativa per un possibile decreto ulteriore

Le posizioni dei partiti della maggioranza sul tema del caro bollette che torna prepotentemente sull’agenda politica del governo Draghi dopo l’elezione del Capo dello Stato.

Caro bollette la posizione della Lega

Dopo l’elezione del Presidente della Repubblica, il governo torna a lavorare per mettere a punto le numerose riforme in programma nell’agenda politica. E come sempre non mancano gli ostacoli, primo fra tutti, il tema del caro bollette che torna prepotentemente nel dibattito interno alla compagine governativa.

Tra i partiti che più insistentemente chiedono un concreto intervento del governo per aiutare famiglie e imprese dai costi aggiuntivi, c’è la Lega di Salvini.

Intervenuto a Radio 24, il leader del Carroccio ha posto il tema con urgenza:

“La legge elettorale e le riforme va benissimo ma in questo momento l’emergenza è bloccare gli aumenti di luce e gas. Occorre un decreto urgente, perché per il solo aumento bollette le imprese nel 2022 pagheranno 37 miliardi in più. Se aggiungiamo le famiglie e il gas, superiamo i 50 miliardi”.

Il segretario della Lega ha inoltre affrontato più in generale il tema del problema dell’energia in Italia con un post sui suoi canali social:

“La Germania usa le centrali a carbone (coi “verdi” al governo) e paga molto meno l’elettricità rispetto a noi: per l’Italia il prezzo è circa il 34% in più rispetto ai tedeschi. Mentre gli “ambientalisti” italiani dicono no a tutto. Follia. Serve produrre, estrarre, cercare e comprare più gas, servono impianti di stoccaggio e rigassificatori, serve riprendere la ricerca sul nucleare pulito e sicuro, serve che il governo stanzi almeno 20 miliardi contro il rincaro di bollette luce e gas. Coi “no” si muore di freddo, di buio e di fame”.

Caro bollette, le proposte di Forza Italia

Anche altri partiti della maggioranza sono in pressing sul governo per un aiuto a famiglie e imprese che possa magari partire da aprile.

“Sostenere economicamente le imprese che rischiano di fermare la produzione o perfino di fallire”. Questo il tema posto da Forza Italia contro il caro bollette. “Servono misure urgenti”, avverte il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, che insieme ai ministri Gelmini e Brunetta e agli esperti del partito ha presentato un pacchetto di proposte per uscire dallʼemergenza.

Caro bollette, il M5S parla apertamente di scostamento di bilancio

Di scostamento di bilancio parla apertamente il Movimento Cinque Stelle: “Superate le elezioni per il Quirinale, ora è davvero necessario accelerare per dare risposte concrete a famiglie e imprese. L’azzeramento degli oneri sulle imprese rappresenta primo importante passo nella direzione giusta, ma non può essere sufficiente. Occorre subito un nuovo scostamento di bilancio, per finanziare nuovi ristori e contrastare il caro bollette” ha dichiarato la portavoce del MoVimento 5 Stelle Daniela Torto, capogruppo in commissione Bilancio alla Camera dei deputati.

Caro bollette, la posizione di Italia Viva

Più moderata e proiettata nel futuro, la posizione di Italia Viva: ” Per ridurre il costo delle bollette servono scelte coraggiose e non inutili slogan ruggiti ai microfoni — dice Donatella Conzatti, senatrice e segretario della commissione Bilancio —. Un nuovo scostamento significa altre spese correnti a debito. Pensiamoci bene. E invece agiamo rapidamente per la trasformazione energetica, per gli acquisti comunitari di fonti energetiche, per la riforma degli oneri generali di sistema”.

Caro bollette, la posizone di Mario Draghi

La posizione di Mario Draghi in ordine al pressing dei partiti della maggioranza

Anche se ufficialmente il Presidente del Consiglio Mario Draghi esclude uno scostamento di bilancio per il caro energia – che fra l’altro richiederebbe il via libera della Commissione europea oltre che l’approvazione del Parlamento italiano- da quanto riporta il Corriere della Sera “Un embrione di trattativa su un decreto ulteriore sarebbe già in corso e coinvolgerebbe sia il capo del Mef, Daniele Franco che i ministri Giancarlo Giorgetti, dello Sviluppo economico, e Roberto Cingolani, della Transizione ecologica. Le versioni sono divergenti, a differenza di chi si contatta, la partita è anche politica, perché parlare di scostamento di bilancio, anche solo per il problema del costo dell’energia, aprirebbe immediatamente altre richieste su altri temi da parte dei partiti di maggioranza”.