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Incontro tra Kuleba e Lavrov in Turchia: cosa è successo davvero?

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Incontro tra i ministri degli Esteri Kuleba e Lavrov sulla guerra in Ucraina: cosa è successo davvero durante il vertice tra i due politici?

In occasione del quindicesimo giorno di guerra in Ucraina, si è tenuto un incontro tra il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, e il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, che si sono incontrati in Turchia. Com’è andato l’incontro?

Incontro tra Kuleba e Lavrov in Turchia: cosa è successo davvero?

Nella giornata di giovedì 10 marzo, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, e il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, si sono incontrati ad Antalya, in Turchia. L’incontro non ha dato i risultati sperati e non ha portato al tanto sperato “cessate il fuoco” per procedere all’evacuazione dei civili.

Al termine del confronto, che non è stato seguito da una conferenza stampa congiunta il ministro ucraino ha condiviso il seguente tweet: “Lavrov è venuto ad Antalya per parlare e non per decidere. Spero che porterà le richieste dell’Ucraina a Mosca”.

Pare, quindi, che il ministro russo abbia ribadito di non voler fare concessioni, pretendendo che l’Ucraina sia disarmata e diventi neutrale. Alla rinnovata richiesta di Mosca, Kuleba ha ribadito che Kiev “non si è arresa, non si arrende e non si arrenderà”.

Lavron, intanto, ha affermato che “non vi è alternativa” ai colloqui russo-ucraini che si stanno tenendo in territorio bielorusso e ha accusato Kiev di non impegnarsi nelle trattative, preferendo continuare a chiedere un incontro diretto tra i presidenti Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. A questo proposito, il ministro russo ha precisato che il leader del Cremlino “non è contrario” a organizzare l’incrontro ma sul tavolo dovranno essere presenti temi “specifici” che al momento non sono ancora stati delineati.

Entrambi i ministri, tuttavia, hanno ribadito di essere determinati a cercare una soluzione al conflitto.

Kuleba: “Nessun corridoio umanitario ero Mariupol”. Lavrov: “Non abbiamo attaccato l’Ucraina”

L’incontro tra i ministri Kuleba e Lavrov si è svolto in un clima di indignazione internazionale scaturito in seguito al raid missilistico che ha portato ala distruzione di un ospedale pediatrico situato a Mariupol. In merito al confronto avvenuto, il ministro degli Esteri ucraino aveva riferito di essere determinato a ottenere un accordo su un corridoio umanitario a Mariupol ma ha poi affermato che “purtroppo il ministro Lavrov non è stato in grado di impegnarsi”.

Secondo quanto riferito dal capo della diplomazia di Mosca, l’ospedale pediatrico è stato attaccato in quanto veniva utilizzato come “base militare per i nazionalisti” del battaglione Azov. Inoltre, si è scagliato contro i Paesi dell’Unione europea e gli Stati Uniti accusandoli di atteggiamento “pericoloso” per la loro decisione di fornire armi a Kiev.

Infine, ai giornalisti incontrati al termine del vertice che gli hanno chiesto quali saranno i piani bellici futuri del Cremlino, il ministro degli Esteri Lavrov ha risposto: “Non abbiamo intenzione di attaccare altri Paesi. Non abbiamo attaccato neppure l’Ucraina. Il presidente Putin ha lanciato l’operazione speciale il 24 febbraio perché la situazione in Ucraina rappresentava una minaccia diretta per la Federazione Russa”.