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Indossò la maglietta "Auschwitzland" a Predappio: assolta in Tribunale

Selene Ticchi

Indagine per violazione della legge Mancino e decreto di condanna, poi l'aula: indossò la maglietta "Auschwitzland" a Predappio, assolta in Tribunale

Sentenza assolutoria per la “ex militante di Forza Nuova” che indossò la maglietta “Auschwitzland” a Predappio: il Tribunale di Forlì ha deciso che Selene Ticchi non avrebbe violato alcune legge con un capo che era una “protesta contro il lucro”. Insomma, indossare una t-shirt con la scritta “Auschwitzland” non è un reato, non con i presupposti oggettivi su cui ha arringato e vinto la difesa dell’imputata.

Indossò la maglietta “Auschwitzland”: assolta

Ticchi era stata sospesa da Fn e ora appartebbe al Movimento nazionale rete dei patrioti. Originaria di Budrio la donna indossò quella  maglietta, di colre nero e con un logo simile a quello iconico della Disney che mostrava l’ingresso del campo di sterminio in Polonia. Lo fece in occasione della manifestazione del 28 ottobre 2018 a Predappio organizzata dai nostalgici della marcia su Roma

Il decreto penale di condanna

Le sue foto finirono in Procura ed ai sensi della legge Mancino la si perseguì con un decreto penale di condanna con multa a cui Ticchi fece opposizione per un dibattimento in cui oggi il Pm ha chiesto nove mesi. L’avvocato Daniele D’Urso, difensore e marito della Ticchi ha impostato la difesa sostenendo che la maglietta era una protesta “contro chi lucra su luoghi dove sono avvenute tragedie, non solo Auschwitz”. Le motivazioni dell’assoluzione sono particolarmente attese.