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Iran, condannati a morte tre uomini per la "guerra contro Dio"

Il regime iraniano ha giustiziato tre cittadini incarcerati

Erano stati arrestati a novembre e giudicati colpevoli a gennaio: in Iran vengono condannati a morte tre uomini

Nessuna pressione internazionale è servita a salvarli, in Iran sono stati condannati a morte tre uomini per la “guerra contro Dio”. I media spiegano che Majid Kazemi, Saleh Mirhashemi e Saeed Yaghoubi non hanno avuto scampo dopo che erano stati incarcerati dal regime per quella che in pharsi di chiama “moharebeh” e che in una teocrazia è di fatto un reato. Ecco perché purtroppo l’Iran ha messo a morte tre uomini condannati alla pena capitale.

Iran, condannati a morte tre uomini

Fattivamente costoro avevano partecipato alle proteste contro il regime degli ayatollah. Si tratta dei moti di piazza innescati dalla morte della giovane curda Mahsa Amini nelle mani della polizia morale. La magistratura ha perciò comunicato che Kazemi, Mirhashemi Yaghoubi erano stati condannati anche per possesso di armi durante una manifestazione nella città centrale di Isfahan. L’agenzia di stampa Mizan Online ha confermato la notizia. I tre erano stati arrestati lo scorso novembre e condannati a morte a gennaio.

“Volevano minare la sicurezza del Paese”

Su di loro un’accusa di essere membri di “gruppi illegali con l’intenzione di minare la sicurezza del Paese e di collusione per crimini contro la sicurezza interna”. E ancora: “Secondo le prove e le dichiarazioni degli imputati, il fuoco di queste tre persone ha portato al martirio di tre membri delle forze di sicurezza“. Dai media si apprende che lo stesso Dipartimento di Stato Usa aveva inutilmente chiesto alle autorità di Teheran di fermare il boia.