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Israele continua ad attaccare Gaza: 70 morti tra donne e bambini nell'ultimo raid

Macerie guerra

A quanto pare si aggira intorno a 70 il bilancio dei morti causati da un nuovo raid israeliano a Gaza, la maggior parte delle vittime sarebbero donne e bambini.

Non si fermano gli attacchi da parte di Israele contro la striscia di Gaza e proprio ieri ha avuto luogo l’ennesimo raid nella zona. Stando alle informazioni condivise dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, sarebbero in tutto circa settanta le persone che hanno perso la vita a causa dei bombardamenti. La maggior parte delle vittime sarebbero donne e bambini.

Le zone colpite dal raid

La notizia è arrivata dall’agenzia di stampa palestinese Wafa e riguarda un nuovo raid palestinese che è avvenuto ieri, 18 febbraio 2024. Stando alle prime informazioni condivise, i bombardamenti hanno colpito principalmente Nuseirat, Zawaida, Deir al-Balah, Khan Yunis e la città di Gaza ed hanno causato numerosi feriti il cui numero è ancora da accertare.

Situazione diversa per le persone rimaste uccise dall’attacco che, sempre stando alle prime stime rivelate da Wafa, sarebbero circa una settantina. Anche questa volta però sembra che la maggior parte delle vittime siano donne e bambini. Un bilancio che va ad aumentare i decessi totali che, stando agli ultimi dati forniti dal Ministero della Sanità palestinese gestito da Hamas, sono arrivati a 28.985.

I feriti sarebbero invece 68.883, in entrambi i casi il conteggio ha avuto inizio a partire dal 7 ottobre dello scorso anno.

Israele non si ferma

Nonostante questo nuovo attacco, a quanto pare Israele non è intenzionata a diminuire le ostilità nei confronti del nemico. A suggerirlo è l’agenzia Reuters tramite un articolo presente sul suo sito dove cita delle fonti militari israeliane. Stando alle informazioni ottenute, le forze israeliane sarebbero intenzionate a continuare le operazioni militari su larga scala a Gaza ancora per altre sei o otto settimane.

Il tutto mentre le forze israeliane continuano ad organizzarsi per entrare a Rafah. Stando a quanto emerso, questa strategia permetterebbe di entrare in una fase in cui gli attacchi contro Gaza diminuirebbero non solo di numero, ma anche di intensità.