La guerra in Ucraina resta al centro delle tensioni geopolitiche, tra attacchi a lungo raggio autorizzati dagli Stati Uniti e richieste di missili Tomahawk da parte di Kiev. L’inviato speciale americano Keith Kellogg ha chiarito che il presidente Donald Trump ritiene legittimo per l’Ucraina colpire in profondità il territorio russo, senza che esistano “santuari” sicuri.
Allo stesso tempo, l’unità dei Paesi europei nel sostenere Kiev e la necessità di un coordinamento internazionale efficace emergono come elementi cruciali per contrastare l’aggressione russa.
Guerra Russia-Ucraina: coordinamento internazionale e dinamiche dei negoziati
Zelensky ha sottolineato l’importanza dell’unità europea e del coordinamento tra Kiev e i Paesi sostenitori come principali strumenti contro l’aggressione russa. Ha ricordato l’intrusione di 92 droni russi nello spazio aereo polacco, spiegando che un’azione più coordinata avrebbe ridotto le violazioni. Dall’altro lato, il portavoce presidenziale russo Dmitrij Peskov ha affermato che al momento non ci sono segnali da parte ucraina su una possibile ripresa dei negoziati, mentre la Russia aveva proposto gruppi di lavoro politici, umanitari e militari, da svolgersi online.
Nel frattempo, leader come il premier polacco Donald Tusk hanno ribadito che la guerra in Ucraina rappresenta una sfida globale che richiede un sostegno unitario all’Occidente, mentre figure russe come Dmitry Medvedev avvertono sui rischi di un conflitto europeo, sottolineando la vulnerabilità e la frammentazione dell’Unione europea.
Keith Kellogg, Trump ha autorizzato l’Ucraina a attacchi lungo raggio
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha commentato le ipotesi relative a una possibile fornitura di missili Tomahawk da parte degli Stati Uniti all’Ucraina. Secondo quanto riportato dalla Tass, Peskov ha sottolineato che, anche nel caso in cui Washington decidesse di consegnare questi armamenti a Kiev, non esisterebbe alcuna soluzione miracolosa capace di modificare l’andamento del conflitto. Non ci sono armi, siano esse Tomahawk o altri missili, in grado di alterare sostanzialmente la situazione sul fronte.
L’inviato speciale degli Stati Uniti in Ucraina, Keith Kellogg, ha riferito in un’intervista a Fox News che il presidente americano Donald Trump considera legittimo per le forze ucraine condurre attacchi a lungo raggio all’interno del territorio russo, senza esistenza di “santuari” sicuri. Alla domanda su quali azioni fossero state autorizzate dagli Stati Uniti, Kellogg ha dichiarato:
“Penso che, dopo aver letto quello che ha detto, la risposta sia sì. Bisogna usare la capacità di colpire in profondità. Non ci sono punti sicuri“.
La scorsa settimana, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva chiesto direttamente a Trump di fornire missili da crociera Tomahawk a lungo raggio. Intanto, come confermato dal vicepresidente americano JD Vance, Mosca continua a rifiutare i colloqui di pace bilaterali e trilaterali proposti dagli Stati Uniti.