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L'omaggio della città natale di Papa Ratzinger al suo figlio prediletto

Un giovanissimo Joseph Ratzinger

Nelle ore dopo la sua scomparsa e nelle quali la salma è esposta a Roma ecco l'omaggio della città natale di Papa Ratzinger al suo figlio prediletto

L’omaggio della città natale di Papa Ratzinger al suo figlio prediletto è l’omaggio che si fa non solo a chi ha dato lustro, ma anche sostanza al pensiero universale. A Marktl, in Alta Baviera, gente comune e pensatori di rango sono fieri del loro concittadino che lì ci nacque e ci visse solo due anni, ma che viene orgogliosamente ricordato con le sue stesse parole esposte sui muri della casa-fondazione a lui dedicata: “Il sabato santo 16 aprile 1927, subito al mattino della mia nascita, sono stato battezzato con l’acqua appena consacrata e sono così diventato membro della chiesa di Cristo”. 

L’omaggio a Ratzinger della sua città natale

Poco più di 2800 abitanti che recano l’imprinting di “città natale” con fierezza. Ed Ansa, che ha creato un sontuoso reportage, spiega che “da ieri, nella stanza in cui venne al mondo il futuro papa, è stato posto un semplice drappo nero, con sopra una rosa bianca e una candela accesa”. E ci sono testimonanze che l’agenzia italiana ha raccolto per dare polpa a quello stato emotivo collettivo. Come quella di Christian Lermer, che “esce dalla celebrazione del rosario insieme alla moglie e ai quattro figli”. 

L’ex sindaco: “Benedetto XVI era uno di noi”

Ecco un frame del suo racconto: “Devo dire che oggi mi sono scese alcune lacrime. Già quando Benedetto XVI era stato eletto papa mi aveva toccato molto”. E ancora: “Credo che siamo un popolo di Dio globalmente, in tutto il mondo. Ma ugualmente c’è oggi qualcosa di speciale per noi in Baviera“. Emergono anche piccoli particolari di vita svelati da Hubert Gschwendtner, ex sindaco socialdemocratico di Marktl: “Benedetto XVI con noi parlava spesso in bavarese, era sempre molto vicino alle persone, era un intellettuale di alto profilo, ma sapeva parlare la lingua della gente, e quindi per le persone di qui era uno di loro, uno di noi”.