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La Cassazione annulla la condanna di appello per l’uccisione dei cuginetti di Vittoria

Rosario Greco e le due piccole vittime

Nulli quei 9 anni inflitti in primo grado e confermati in secondo, la Cassazione annulla la condanna di appello sulla morte dei cuginetti di Vittoria

Con un pronunciamento destinato a far discutere la Cassazione ha annullato la condanna di appello per l’uccisione di Alessio e Simone D’Antonio, i cuginetti di Vittoria, in Sicilia: l’11 luglio del 2019 con il suo Suv Rosario Greco investì a morte davanti casa loro in via IV Aprile i due undicenni che stavano giocando sul marciapiede. L’uomo, che si sarebbe appurato in corso di indagine, era alla guida della sua auto dopo aver bevuto e assunto sostanze stupefacenti, venne indagato per duplice omicidio stradale.

Cuginetti di Vittoria, la Cassazione annulla la condanna

Alessio morì la sera stessa della tragedia e Simone spirò pochi giorni dopo il ricovero. Il fascicolo era sfociato in un rito abbreviato in primo grado ed in una sentenza di appello con la quale, nel febbraio 2020, erano stati confermati 9 anni di reclusione all’imputato per duplice omicidio stradale. Un crimine aggravato dall’alterazione psicofisica dovuta all’utilizzo di sostanze alcoliche e stupefacenti

Processo di appello da rifare e delusione dei familiari

I giudici con la stola di ermellino però hanno deciso che il processo di secondo gradi deve essere ricelebrato sulla scorta di alcune eccezioni formali. La decisione della “Suprema” arriva dopo una prima delusione dei familiari delle due piccola vittima che in quei 9 anni inflitti non ci vedevano giustizia, tanto che avevano detto: “Hanno ammazzato i nostri figli per la seconda volta. È assurdo, chi sale in macchina drogato e ubriaco è un criminale e merita l’ergastolo”.