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La mozione "Veneto Pride" non passa e viene bocciata: "Omosessuali travestiti da cani"

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A differenza di Toscana ed Umbria la mozione "Veneto Pride" non passa e viene bocciata mentre montano le polemiche sui giudizi in merito all'evento

Polemiche accesissime dopo che la mozione “Veneto Pride” non passa in Regione e viene bocciata: “Omosessuali travestiti da cani”. La maggioranza d Luca Zaia è stata contraria all’iniziativa e la consigliera capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Veneto Erika Baldin accusa un collega di Fratelli d’Italia. Di cosa? Il dato è che quella mozione era stata sottoscritta da tutta l’opposizione ed avrebbe dovuto puntellare gli eventi dell’orgoglio LGBTQ+ “come accaduto in Toscana ed Umbria governate dal centrodestra”.

Bocciata la mozione “Veneto Pride”

E il no è giunto al culmine di un “dibattito offensivo nei confronti delle comunità LGBTQ+”. La Baldin non fa sconti ad aggiunge: “È vergognoso che nel dibattito in un’aula istituzionale un consigliere di Fratelli d’Italia parli di persone omosessuali travestite da cani, allo scopo di sbeffeggiare le manifestazioni del Pride, e che faccia dell’ironia su un atto di indirizzo politico firmato da tutta l’opposizione”. E ancora: “Proponendo che i componenti della Giunta Zaia partecipino ai cortei nelle vesti di drag queen”.

Le accuse sulle “comparsate” di Luca Zaia

“Abbiamo assistito a uno spettacolo vergognoso e pieno di violenza verbale, che stride con le comparsate televisive del Presidente Zaia quando invoca aperture della Lega sui diritti civili”. E la chiosa è durissima: “Tra le parole di Zaia e i comportamenti della sua maggioranza c’è una distanza siderale, siamo ben oltre il medioevo”. Le hanno fatto eco i colleghi della minoranza: “Il Consiglio regionale ha respinto la nostra proposta di aderire alla Rete Ready, una rete di istituzioni di qualsiasi appartenenza politica contro le discriminazioni omotransfobiche, e quella di dare sostegno alle marce arcobaleno del Pride nelle città venete: le recenti aperture del Presidente Zaia sui diritti civili restano parole al vento, visto che anche i consiglieri regionali della sua lista hanno votato contro la nostra mozione”.