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Madre si rifiuta di togliere alla figlia il cognome della compagna: "Avrebbe ripercussioni sull'identità"

Repubblica

Una bambina di sei anni, un atto di nascita da cui la Procura chiede la rimozione del cognome della compagna della madre e una madre biologica che non si dà per vinta: il caso di Padova

Una bambina di sei anni, un atto di nascita da cui la procura chiede la rimozione del cognome della compagna della madre e una madre biologica che non si dà per vinta perché vuole che i suoi affetti siano legittimati. Ma non sempre volere è potere. «È illegittimo (che una madre biologica dia il cognome della sua compagna alla propria figlia, ndr)»: è questa la motivazione alla base del ricorso della Procura di Padova per la richiesta di rettifica di un atto di nascita registrato il 30 agosto 2017.

Il ricorso del Procuratore

La bambina compirà tra poco sei anni. Il Tribunale di Padova ha fissato l’udienza per la discussione del ricorso al 14 novembre 2023, sulla base della seguente dichiarazione da parte del Procuratore di Padova Valeria Sanzari: «La giovane età della bambina esclude che la modifica del cognome, come richiesto, possa avere ripercussioni sulla sua vita sociale. […] Ritengo illegittima l’indicazione nell’atto di nascita in questione del nominativo della seconda mamma (non biologica) quale secondo genitore».

La risposta della madre

Alla Procura la madre biologica della bimba risponde così: «Ripercussioni ci saranno sulla sua identità, diritto fondamentale. È un trauma in una fase delicata dello sviluppo, formalmente non avrà più un fratello né una mamma. Mi chiedo come possa il Tribunale di uno Stato, che professa la tutela dei minori come priorità, decidere il cambio del cognome per una bambina di sei anni. Io e le famiglie della scuola di nostra figlia, insieme alla scuola stessa, esprimiamo massimo sdegno».