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L'ex Sanatorio Banti, struttura abbandonata alle porte di Firenze

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La storia L'ex Sanatorio Banti si trova a Vaglia, tra Pratolino e Montorsoli, in provincia di Firenze. E’ considerato il più interessante edificio ospedaliero del XX secolo dal punto di vista architettonico in Toscana. Fu costruito tra il 24 giugno 1934 e il 28 ottobre 1939, per volontà dellâ...

La storia

L’ex Sanatorio Banti si trova a Vaglia, tra Pratolino e Montorsoli, in provincia di Firenze. E’ considerato il più interessante edificio ospedaliero del XX secolo dal punto di vista architettonico in Toscana. Fu costruito tra il 24 giugno 1934 e il 28 ottobre 1939, per volontà dell’amministrazione comunale di Pratolino, a beneficio dei malati di tubercolosi; infatti è situato lontano dalla città, in mezzo al verde, dove l’aria è pura e salubre. Il terreno era stato regalato al Comune dalla nobile famiglia di origine russa Demidoff, la quale era proprietaria della Villa di Pratolino e del suo parco.

All’inaugurazione dei lavori, aveva presenziato anche Giuseppe Bottai, allora presidente dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale nel regime fascista. La costruzione della struttura, a cui fu dato il nome del medico Bindo De Vecchi (4 marzo 1877, Siena – 28 dicembre 1936, Firenze), che compì tra l’altro importanti studi sulla tubercolosi, dovette affrontare numerosi problemi, e la sua conclusione, non ebbe molta eco. La denominazione era anche stata cambiata: ora si chiamava come il predecessore di De Vecchi alla Cattedra di Anatomia Patologica all’Università di Firenze, ovvero Guido Banti (8 giugno 1852, Montopoli in Val d’Arno, Pisa – 8 gennaio 1925, Firenze).

Altri usi e abbandono

Dopo la Seconda Guerra Mondiale e con la diminuzione dei casi di tubercolosi, il Sanatorio Banti venne trasformato in un vero e proprio ospedale, funzione che mantenne fino al 1989. Poi divenne una sorta di centro di accoglienza che ospitò curdi e albanesi, e infine abbandonato. La situazione di degrado è particolarmente evidente in alcune sue parti. Nel settembre 1997, l’INAIL chiese di poter utilizzare la struttura come albergo per il Giubileo indetto da Giovanni Paolo II, ma tale progetto non andò in porto; lo stesso avvenne con quello elaborato nel gennaio 2001 dall’architetto Marco Cardini, di farla diventare una scuola regionale di formazione per manager sanitari; con il progetto annunciato dall’Asl nel 2009 di costruirvi un canile o quello di venderlo ad un privato per 6 milioni di euro nel 2011. Non è finita: la sera del 13 novembre 2016, da un locale-deposito del piano terra dell’immobile, si è sviluppato un incendio, spento dai pompieri, che ha creato ulteriori danni.

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